Colpo di scena nella notte, dopo le dimissioni annunciate ieri: ha preso la parola confermando che resterà al suo posto
Dietrofront incredibile, nonostante le dimissioni annunciate già ieri da tutti gli organi di stampa. Oggi è arrivato il colpo di scena che nessuno si aspettava e ovviamente aumenta a dismisura le polemiche.
Il presidente della Federcalcio spagnola Luis Rubiales ha deciso di non rassegnare più le sue dimissioni. Se ieri pomeriggio aveva informato i suoi più stretti collaboratori che avrebbe annunciato la sua scelta all’Assemblea Generale del calcio spagnolo, nella notte ha deciso diversamente. Così, davanti ai 75 membri dell’assemblea intervenuti alla convocazione, è stato schietto e diretto: “Non ho intenzione di dimettermi, non ho intenzione di dimettermi, non ho intenzione di dimettermi”. Come riporta ‘El Mundo’, Rubiales ha poi spiegato: “Ho ricevuto tante pressioni, quasi quanto alcuni di voi. Mi hanno detto di dimettermi perché lunedì mi avrebbero fatto uscire comunque, ma siamo in un Paese dove prevale la legge e ci deve essere un motivo per questo. Mi difenderò e chi mi conosce sa che andrò fino in fondo. Questa campagna non risponde alla verità né alla giustizia”. Il numero uno della federcalcio è pronto a lanciare un appello contro il governo e tutti i partiti che chiedono misure forti, tra cui la stessa Jenni Hermoso, attraverso il suo sindacato.
Rubiales nel suo discorso si è sfogato anche in relazione a episodi del passato durante la sua carica: “Qui non si tratta di fare giustizia, si sta compiendo un omicidio sociale. Si tratta di uccidermi. Sono cinque anni che mi danno la caccia per tutto. Per terra, per mare e per aria. È sempre lo stesso, Tebas e le sue marionette. Quando sono entrato in carica ho detto che avrei dato fastidio a molti potenti perché avrei difeso il calcio modesto“. Come si legge ancora su ‘El Mundo’, il presidente della RFEF ha preso la parola all’inizio della riunione in cui non è stato rispettato l’ordine del giorno e non si è svolta alcuna votazione, ma si è conclusa con applausi per Rubiales, che per 40 minuti ha spiegato la sua versione di tutto quello che è successo allo stadio.
Poi Rubiales ha chiesto anche scusa per qualche gesto decisamente poco ortodosso, giustificandolo con la pressione a cui era stato sottoposto insieme al ct Vilda: “Ne abbiamo passate tante. Volevano fare con te quello che hanno fatto con me, per cercare di rendere vero un discorso falso. Abbiamo sofferto, passato molto e ingoiato tante cose. Ecco perché ero così commosso e ho perso il controllo quando mi hai dedicato la vittoria”. Poi sul bacio a Jenni Hermoso spiega: “Il desiderio che potevo avere in quel bacio era lo stesso che potevo avere donandolo a una delle mie figlie. Non c’era desiderio, anche se i media, Tebas e il falso femminismo vedevano qualcos’altro. È stato un bacio spontaneo, reciproco, euforico e consenziente”.
Le dichiarazioni del presidente hanno suscitato l’ira di società e sportivi in Spagna. Tra queste, negli ultimi minuti, si è aggiunto il comunicato ufficiale da parte del Siviglia che ha chiesto le dimissioni ufficiali di Rubiales: “Il club condanna e rifiuta gli atteggiamenti del presidente della Federazione nella finale della Coppa del Mondo femminile, così come le sue spiegazioni e reazioni in Assemblea”.
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