Rudi Garcia è un tecnico che non pochi ricorderanno per l’esperienza alla Roma. Oggi è al Napoli, ma quali i passi falsi della sua carriera?
Gli allenatori non di rado diventano figure in qualche modo ‘iconiche’, se non per i successi conseguiti, per l’immagine che sono in grado di costruirsi, per il carisma e per quel particolare interesse che sanno suscitare nei tifosi e appassionati di calcio. Frasi, gesti, comportamenti che restano impressi e che contribuiscono a far parlare di sé. Basti pensare a tecnici come Mourinho o Klopp, per fare due esempi celebri.
Anche Rudi Garcia fa parte di quella categoria di allenatori di calcio che si caratterizzano per uno stile di gestione emotivo e appassionato. Anzi il francese originario di Nemours è famoso (anche) per esprimere le sue emozioni in modo vivace durante le partite e le conferenze stampa.
Di certo non un ‘uomo di ghiaccio’, ma anzi una figura adatta ad ambienti caldi ed ecco perché nel suo percorso professionale lo abbiamo visto allenare ad es. la Roma – e nei tempi odierni il Napoli.
Ex calciatore anche lui come tanti suoi colleghi che hanno scelto di proseguire nel mondo del pallone dopo aver appeso le scarpette al famoso chiodo, Garcia in verità non ha avuto una carriera lunga e prestigiosa come atleta, restando sempre nell’orbita del campionato francese e nella rosa di club minori. Come allenatore si è tolto le maggiori soddisfazioni, è vero, ma quali sono stati i passi falsi del tecnico nella sua carriera in panchina? Quali gli esoneri che ne hanno decretato il cambio di squadra? La scheda illustrativa che segue lo chiarirà, volgendo l’attenzione anche agli snodi chiave del suo percorso di allenatore. I dettagli.
Come atleta – dicevamo – Garcia è sempre rimasto nell’ambiente del calcio francese e, pertanto, non stupisce che i suoi primi passi da allenatore siano avvenuti anch’essi sul suolo transalpino. Calciatore nelle fila di club quali il Lille o il Caen, Rudi ha iniziato il suo cammino nella gestione di squadre di calcio in veste di collaboratore tecnico nel Saint-Étienne – un club celebre in Francia perché vi militò anche Michel Platini. Era il 1998 e dopo alcuni anni, nel gennaio 2001, l’ascesa del tecnico francese lo portò in prima squadra, dove restò fino al giugno dello stesso anno.
Gli eventi lo condussero in seguito altrove, ma non per un esonero. Nell’arco di tempo tra il 2002 e il 2007 Rudi Garcia sedette infatti sulla panchina del Digione, club all’epoca nelle serie minori transalpine. Anche qui si fece notare in positivo perché spiccò la promozione nella Ligue 2 nel 2004 (la Serie B francese), divisione in cui riesce a permanere nei tre anni successivi.
Di esonero – per il momento – neanche l’ombra, ma buoni piazzamenti in campionato pur non raggiungendo la vetta. In una sola stagione – la 2007-2008 – l’esperienza al Le Mans, con un nono posto finale che non gli vale la gloria ma al contempo non lo espone all’esonero. D’altronde alle minori pressioni che caratterizzano tradizionalmente i campionati calcistici d’Oltralpe non possono che conseguire minori probabilità di subire uno stop forzato della propria attività. Fuori dalla Francia le cose per Rudi Garcia cambiarono.
La crescita professionale dell’allenatore Garcia proseguì nel 2008, con l’inizio dell’esperienza al Lille, club della Ligue 1. Qui dopo alcune difficoltà iniziali, le prime effettive dal suo inizio di carriera, arrivarono risultati importanti – in primis la vittoria finale della Ligue 1 stagione 2010/2011,
I buoni risultati in patria – ancora una volta senza esoneri – fecero alzare le quotazioni del suo nome e gli consentirono di firmare un contratto con la Roma, per mettersi alla prova nel calcio italiano – sicuramente di maggior spessore e caratura della Ligue 1.
Era il 12 giugno 2013: quel giorno Rudi Garcia firmò un biennale con i capitolini e l’inizio fu letteralmente con il botto. Ben dieci vittorie consecutive, che proiettarono i giallorossi in testa alla Serie A. Non arrivò lo scudetto alla prima stagione ma comunque un più che onorevole secondo posto, bissato anche nella stagione successiva – la 2014/2015.
La terza stagione riservò a Rudi Garcia la prima amara sorpresa nel suo percorso di tecnico. Infatti i risultati assai deludenti dall’inizio del campionato fino a quasi la metà ne decretarono l’esonero. Il francese di fatto passò da idolo del tifo romanista a capro espiatorio di una situazione nella quale non fu in verità l’unico responsabile.
Stagione 2016/2017: per Rudi Garcia arrivò la firma con l’Olympique Marsiglia, club con cui ottenne buoni piazzamenti in campionato e una finale di Europa League (persa con l’Atletico Madrid). Qui Rudi restò fino al 2019, senza mai toccare le vette ma ancora una volta senza esonero – evidentemente non un abitudine nel calcio francese, a differenza che in Italia. A seguire un nuovo contratto con il Lione e due annate (la 2019/2020 e la 2020/2021), con un settimo e un quarto posto finali in Ligue 1.
Attratto da prospettive economiche ed ambizioni del calcio arabo, a Rudi Garcia si spalancarono successivamente le porte dell’Al-Nassr. Qui però la seconda doccia fredda della sua carriera di tecnico, dopo la firma – nel 2022 – per allenare il citato club, militante nella SPL (la Lega saudita professionistica).
Il punto è che la sua esperienza finì ben prima del termine del campionato locale: infatti il 13 aprile 2023 fu resa nota la risoluzione consensuale del contratto tra il club e Rudi Garcia, a causa del deterioramento del rapporto con la rosa dei calciatori. Ufficialmente il club ha parlato di una risoluzione consensuale, ma la vicenda lascia intende un sicuro esonero – posto che in rosa milita CR7 e a quanto pare lo stile di gioco del tecnico non era gradito al campione portoghese.
Oggi Rudi Garcia è tornato ad allenare in Italia. Il 15 giugno 2023 ha infatti firmato come nuovo tecnico del Napoli. Previsto un contratto biennale.
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