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Ivan Juric, tutti gli esoneri in carriera: luci e ombre nel suo passato

Il croato Juric è un tecnico con luci ed ombre ma che ha saputo farsi le ossa nel corso degli anni. Quando è stato esonerato? E da chi?

Ivan Juric
Ivan Juric (Ansa) – calciomercato.it

Ivan Juric è una vecchia conoscenza del calcio italiano, avendo militato come calciatore nelle fila prima del Crotone e poi del Genoa. Oggi ci riprova in veste di allenatore, per provare a vincere quei trofei e ad ottenere quei piazzamenti che sono mancati sul campo.

Originario di Spalato, classe 1975, il croato Juric nei tempi odierni è il tecnico di un club dalla lunga storia come il Torino, ma qual è il suo passato di allenatore? Nel suo percorso vi sono stati intoppi o sconfitte brucianti oppure il cammino è stato foriero soprattutto di soddisfazioni? Vero è che gli allenatore mai esonerati sono davvero pochissimi, e generalmente tutti piuttosto giovani: lui che non è ancora 50enne ha già subito l’onta dell’allontanamento dal club per risultati deludenti oppure no?

La scheda illustrativa che segue lo chiarirà, cogliendo l’occasione per ricapitolare gli snodi fondamentali del suo percorso di allenatore. I dettagli.

Gli esordi di Ivan Juric nell’area tecnica ed alcune cocenti delusioni

L’allenatore Juric mette in pratica uno stile di gioco che ricorda il suo atteggiamento aggressivo e carico di agonismo sul terreno di gioco. Squadre con pressing alto e marcatura a uomo, come pure difesa a 3: questi sono i tratti essenziali della sua gestione della squadra, che sono stati notati da subito. Con il Genoa si ritirò da calciatore e i suoi esordi da tecnico sono stati proprio con i rossoblù: qui infatti nel 2010 iniziò all’interno dei quadri tecnici della squadra Primavera.

Particolarità della sua carriera è che proprio agli inizi – nel 2011 – fu chiamato da Giampiero Gasperini a contribuire a coordinare le attività della squadra dell’Inter. Proprio Gasperini aveva infatti poco prima ben figurato con il Genoa, anche grazie alle prestazioni sul campo di Juric.

Tuttavia una prima doccia fredda arrivò in modo ‘indiretto’ dato che poche settimane dopo l’ottenimento dell’incarico, Gasperini fu esonerato dai nerazzurri. Ma Juric poté proseguire il suo contratto con l’Inter ancora fino al settembre dell’anno successivo, quando l’ex mister Gasperini trovò l’accordo come tecnico del Palermo. Lo seguì proprio Juric che continuò la sua crescita come allenatore – ricoprendo il ruolo di vice: anche nella piazza siciliana però non mancarono difficoltà per Gasperini, con la conseguenza che anche Ivan Juric dovette subire la delusione dell’esonero (peraltro doppio perché il tecnico di Grugliasco fu esonerato una prima e una seconda volta).

Mantova, Crotone e Genoa: un nuovo (e in parte inaspettato) esonero

Una nuova fase della sua carriera di allenatore iniziò nel 2013, quando tornò al Genoa per allenare la Primavera (ma non più come vice) – stagione 2013/2014. Nello stesso anno Juric scelse di uscire dallo staff di Gasperini, allenatore con cui in seguito non mancarono anche i dissapori: il croato decise di andare avanti con i propri passi – e la scelta si rivelò azzeccata.

Il primo vero incarico da allenatore di un club professionistico fu ottenuto nel giugno 2014, quando divenne tecnico del Mantova, club all’epoca militante nella Serie C. Ma il salto di qualità fu nella stagione successiva: conscio delle esperienze passate, e degli esoneri che dovette subire, si fece notare in positivo nella stagione 2015/2016 alla guida del Crotone, peraltro sua ex squadra ai tempi del calcio giocato.

Il grande risultato fu la promozione in Serie A nel 2016, che fece salire le sue quotazioni e che gli permise di firmare proprio per allenare la prima squadra del Genoa. Dopo un inizio di campionato positivo, arrivarono però risultati molto deludenti – tanto che nel febbraio 2017 un nuovo esonero ne interruppe la marcia con i rossoblù.

Ivan Juric ai tempi della militanza nel Genoa
Ivan Juric ai tempi della militanza nel Genoa (Ansa) – calciomercato.it

Altri due esoneri con il Genoa

Alcuni mesi dopo il ritorno sulla panchina del Genoa: prima arrivò il traguardo di una complicata salvezza, poi la conferma come tecnico anche nella stagione 2017/2018 ma anche, di seguito, un secondo esonero con questo club. Pesò su Ivan Juric la sconfitta nel derby contro la Sampdoria e il penultimo posto in classifica di Serie A.

Ma con i rossoblù non era finita: nell’autunno 2018 un altro ritorno cui però non seguirono risultati soddisfacenti, ma anzi pochi punti in campionato. Il nuovo incarico durò così poche settimane, da ottobre a dicembre 2018. L’ulteriore esonero fu un’altra doccia gelata per lui, che sicuramente non ricorda con troppa gioia il periodo sulla panchina della sua ex squadra ai tempi del calcio giocato.

In sintesi, ben poche gioie e tante delusioni in una gestione che Ivan Juric si era di certo augurato andasse meglio.

Le nuove esperienze: Verona e Torino

Le cose migliorarono nelle stagioni successive. Nel giugno 2019 arrivò infatti la firma per allenare un altro club di Serie A, il Verona che all’epoca era appena ritornato nel massimo campionato nazionale.

Qui il croato fece due stagioni come tecnico, la 2019/2020 e la 2020/2021, conseguendo discreti risultati e soprattutto tenendo lontano l’incubo esonero, che negli ultimi anni lo aveva riguardato da vicino. Nelle due stagioni disputate ottenne una salvezza tranquilla, con un nono e un decimo posto finale nella classifica del campionato di Serie A.

Juric all'epoca della panchina del Verona
Juric all’epoca della panchina del Verona (Ansa) – calciomercato.it

Nel maggio 2021 l’addio, forse in parte inaspettato, ma frutto dei rapporti ormai guasti con la dirigenza della società. Non un esonero a causa di risultati sul campo non all’altezza, dunque, ma una risoluzione del contratto legata a problemi insanabili di incompatibilità con i vertici del Verona.

Oggi Ivan Juric, che come allenatore non ha vinto finora nulla a parte una Panchina d’Argento 2015/2016, sembra aver trovato al Torino la sua dimensione. Ultimi campionati senza particolari intoppi, che gli hanno permesso di condurre la squadra ad una salvezza non per il rotto della cuffia e a maturare l’ambizione di fare meglio in futuro. Al momento per il croato le ombre di un nuovo esonero sembrano dunque assai lontane.

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