E’ stato il giorno di Roberto Mancini, diventato il nuovo allenatore della nazionale dell’Arabia Saudita dopo l’esperienza con gli azzurri
Uno dei protagonisti di quest’estate è stato, senza nessun dubbio, Roberto Mancini; dopo la semifinale di Nations League (persa contro la Spagna) e le prime gare di qualificazione ai prossimi Europei, è arrivata la decisione che nessuno si aspettava specialmente a pochi giorni di distanza da due sfide fondamentali. Mancini, infatti, ha deciso di lasciare la guida della nazionale azzurra scatenando non poche polemiche; al suo posto è arrivato Spalletti che, dopo lo scudetto con il Napoli, vuole raggiungere obiettivi importanti anche con l’Italia.
Tornando a Mancini, il tecnico ha accettato la panchina dell’Arabia Saudita in una sfida per nulla semplice con obiettivi molto importanti: la coppa d’Asia e, successivamente, la qualificazione al prossimo Mondiale. Nella giornata di oggi è arrivata la conferenza stampa di presentazione di Mancini che ha parlato, per la prima volta, da tecnico della nazionale saudita.
Tanti i passaggi affrontati dall’ex tecnico della nazionale italiana tra cui quello sul primo contatto con l’Arabia Saudita. “Ho parlato per la prima volta con la Federazione a metà agosto” a testimonianza di come i contatti tra le parti siano iniziati nei primi giorni del mese prima di arrivare alla chiusura dell’accordo con l’addio all’Italia. Il passato, però è difficile da dimenticare e allora ecco una frase particolare “Ringrazio i giocatori che si sono imposti sull’Argentina in coppa del Mondo“. Il riferimento è ovviamente a quel successo grazie al quale gli azzurri hanno mantenuto il proprio record di imbattibilità.
Nella prima conferenza stampa di Mancini, da allenatore della nazionale saudita, non si poteva non parlare del discorso legato alle qualificazioni e su chi chiamare per le prime partite che la sua nuova nazionale dovrà affrontare. “In Italia non abbiamo tanta scelta. Avere tre sauditi per squadra è un bene“; dichiarazioni forti nei confronti di un campionato che non gli ha permesso di scegliere nel migliore dei modi.
Un chiaro esempio riguarda la questione attaccante con Mancini che è andato a scegliere Retegui per rinforzare il reparto offensivo della nazionale azzurra. Discorso opposto per le squadre saudite dove, come sottolineato dal tempo, il fatto che ci siano solamente tre sauditi per club può permettere al tecnico di seguire, in maniera molto approfondita, questi calciatori. Queste le prime parole di Mancini da allenatore dell’Arabia Saudita; la voglia è quella di scrivere una pagina importante nella storia di questa nazionale.
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