L’ex direttore sportivo del Trapani torna sulle dichiarazioni di giugno che gli sono costate il posto
Intervenuto ai microfoni di Tv Play, Claudio Anellucci ha rilasciato delle importanti dichiarazioni su diverse tematiche, tra cui quella relativa al suo discorso sulla Nazionale e Roberto Mancini.
Presente all’hotel Hilton di Roma per l’ultimo giorno di calciomercato, Anellucci ha chiarito la vicenda dei mesi passati: “Il Trapani mi ha cacciato per le parole sui vertici azzurri. Il discorso purtroppo è stato non male interpretato, ma se io avessi scritto sul sito del Trapani Calcio come direttore generale in quel momento, potevo andare incontro a qualcosa di spiacevole, ma io ho espresso la mia opinione come Claudio Anellucci. Quindi credo che oggi Claudio Anellucci sia una persona che può esprimere la propria senza offendere, dire il male di nessuno o ledere una virgola di una parolaccia. Esprimere un pensiero che in quel momento era mio. Si può anche essere in disaccordo o pensarla in maniera diversa, ma addirittura cacciare una persona da un club perché ha espresso un parere che non va contro il Trapani Calcio, ma dicendo che secondo me vista l’ennesima brutta figura che il club stava facendo, io credo fosse giusto cambiare i vertici, questo è il mio pensiero. Non c’era un’offesa, non c’era nulla, sennò sarei stato passibile di querela. C’era solo amarezza nel vedere il nostro calcio ridotto in questa maniera”.
Dopo le parole sulla spiacevole interruzione del rapporto lavorativo con il Trapani, sono arrivate anche quelle su Roberto Mancini, ex commissario tecnico della Nazionale Italiana.
“Io ho sempre considerato Roberto Mancini uno di quei personaggi sopravvalutati, che hanno avuto nella loro vita talmente tanta fortuna che se ci pensano, cascano dal letto. Io personalmente conosco tanti allenatori bravi che stanno a casa a guardare la televisione, perché non hanno determinati fortune nella vita. Io credo che allenare l’Italia per un allenatore sia il massimo. Ultimamente Mancini sembrava ci facesse un favore, una cortesia. Convocava gente mai sentita. Credo che la scelta migliore sia quella di Spalletti, perché rappresenta almeno una persona che ha amore in quello che fa, si vede, e credo che oggi che allena la nazionale, sia contento di farlo”.
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