La Juventus torna da Empoli con tre punti. Dopo la scialba prestazione contro il Bologna in casa, i bianconeri ritrovano la vittoria e porta inviolata. Al Castellani finisce 0-2
Nel corso della serata, si esalta Capitan Danilo che trova pure il gol che apre le danze, nel giorno del ricordo di Gaetano Scirea, storico capitano e numero 6 bianconero.
La Juve vince a Empoli. Di per sé non dovrebbe “fare notizia” ma, data la sconfitta della scorsa stagione e il pareggio casalingo della seconda giornata, un po’ di notizia la fa. Sì, perché era importante per i bianconeri ritrovare la marcia e stare attaccati al treno di testa. Così come ha tenuto a ribadire Allegri. La Juve è a 7 punti, alle spalle solo delle milanesi, a punteggio pieno.
La linea difensiva presentava solamente un cambio rispetto al match casalingo col Bologna, al posto di Alex Sandro ha giocato Gatti, autore di uno buona prova. Ad essere chiamato ad una prova di riscatto, però, anche Capitan Danilo, non irreprensibile la scorsa settimana. Per il numero 6 della Juventus, quella di ieri, non è stata una serata come le altre. Il 3 settembre del 1989 scompariva tragicamente Gaetano Scirea e ieri sera il popolo bianconero era tutto per l’immortale capitano. Il brasiliano, dal leggendario libero di quella Juventus, ha ereditato numero e fascia.
Al destino c’è chi crede, e chi no. E verosimilmente va bene così. La cronaca però parla del capitano col numero 6, che va in rete la sera del ricordo del Capitano che vestiva lo stesso numero.
Danilo e la Juventus erano chiamati alla prova del riscatto. Le vittorie – nette e a tratti impressionanti – di Inter e Milan imponevano alla banda di Allegri di non sbagliare una serata troppo importante.
Il 3 settembre per la famiglia juventina evoca sempre un dolore profondo. Nel 1989, trentaquattro anni fa, perdeva la vita un campione assoluto come Gaetano Scirea, in Polonia. Capitano e bandiera bianconera, non è mai stato dimenticato dai suoi tifosi. Oggi, la fascia e il numero 6 sono di nuovo appaiati assieme ed indossati da Danilo Luiz da Silva. Lo stesso giocatore, quando aveva deciso di vestire quel numero nel 2021, annunciava sui social: “Un omaggio a chi per questa maglia ha sudato e faticato, con in testa sempre il lavoro e la correttezza”.
Ecco dunque che il brasiliano, divenuto leader della formazione bianconera, si ripete dopo la gara di ieri: “È sempre emozionante segnare con questa maglia, un onore farlo in un giorno così importante per la grande famiglia bianconera: Scirea capitano eterno!”. Un chiaro messaggio lanciato alla famiglia della Juventus. Nel post partita, poi, il centrale brasiliano regala la propria divisa a Riccardo Scirea, figlio della Leggenda Gaetano, e match analyst della Juve. Un legame profondo quello di Danilo con i colori bianconeri e con queso ruolo di guida, responsabilizzato dalla fascia e dal numero che sono stati del campione del Mondo di Spagna ’82. Se si pensa che il brasiliano è appunto straniero e non italiano, né torinese, la questione assume dei connotati ancora più strabilianti. Il gol di Danilo, poi, è coinciso pressappoco con i cori: “Gaetano Scirea alé ooh”, se ancora mancava la ciliegina sulla torta, eccola servita.
Nel calcio, come nella vita, accadono cose talvolta inspiegabili. Come questa, la storia di un brasiliano nato a Bicas (vicino a Rio de Janeiro) a più di 9 mila chilometri da Torino e dall’Allianz Stadium, diventato reggente e rappresentante di una tradizione immortale. Impersonificando la Juventus e sua storia, con orgoglio e senso di appartenenza.
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