Il Sudtirol è allenato da Pierpaolo Bisoli; andiamo a vedere il sistema di gioco che il tecnico usa per mandare i campo la squadra
Nella scorsa stagione, il Sudtirol ha chiuso la stagione al sesto posto; un campionato decisamente positivo per il club capace di stupire la Serie B. Per questo anno calcistico, l’obiettivo (anche se non sarà per nulla semplice) è quello di replicare quanto fatto la stagione passata.
Come detto non sarà affatto facile perché la Serie B è un campionato lungo, difficile e con le gerarchie che possono cambiare di giornata in giornata; il Sudtirol, però, vuole provare ad alzare l’asticella delle proprie ambizioni. Questo vuol dire lottare per la promozione in Serie A; la squadra farà affidamento a Pierpaolo Bisoli; vediamo come il tecnico fa scendere in campo i suoi ragazzi.
Il Sudtirol scende in campo con un classico 4-4-2, sistema di gioco in cui bisogna avere dei meccanismi ben precisi per riuscire ad applicare quanto provato in allenamento. Davanti al portiere troviamo una linea difensiva a quattro con due terzini e due centrali; i primi si devono alternare nella fase di spinta in modo da creare una soluzione offensiva in più per la propria squadra.
I centrali, invece, hanno il compito di guidare la fase difensiva e devono decidere quando alzare il baricentro (in modo da non schiacciarsi troppo all’interno dell’area di rigore) e quando abbassarsi per chiudere tutte le linee di passaggio.
Anche in mezzo al campo troviamo due centrali e due esterni; partiamo sempre dai giocatori presenti sulle fasce che devono andare a creare la superiorità numerica (con la sovrapposizione dei terzini), saltare l’uomo nell’uno contro uno e rendersi pericolosi per la difesa avversaria. In un 4-4-2, gli esterni di centrocampo sono molto importanti perché dalle loro giocate possono nascere diverse azioni pericolose.
Passiamo ai due centrali di centrocampo; in genere, all’interno di un 4-4-2, si deve avere un mediano e un regista. Il primo ha il compito di aiutare la squadra in fase difensiva, recuperare più palloni possibili e fermare il gioco avversario. Può anche capitare di vedere, in alcune circostanze, il mediano abbassarsi in mezzo ai due centrali difensivi per chiudere tutte le linee di passaggio ed impedire agli avversari di entrare in area con facilità.
Diverso, ovviamente, il compito del regista; a lui sono affidati tempi e ritmi di gioco e deve aiutare la squadra con l’impostazione. E’ quel giocatore a cui si passa il pallone sia per far partire l’azione sia nei momenti di difficoltà. Infine i due attaccanti; in un sistema di gioco come il 4-4-2, generalmente, una punta viene incontro e una attacca la profondità in modo da offrire due soluzioni ai propri compagni in fase di costruzione della manovra.
I centravanti devono essere bravi a far salire la squadra, a giocare con i compagni e ovviamente a fare gol. Essendo in due serve coprire, nel miglior modo possibile, l’area di rigore avversaria. Uno attacca il primo palo e uno il secondo lasciando lo spazio, in mezzo, per l’inserimento dei centrocampisti; però si può anche avere la situazione in cui un centravanti attacca il primo (o il secondo palo) e l’altro resti al centro dell’area di rigore.
Questo, dunque, il 4-4-2 di Pierpaolo Bisoli; il tecnico del Sudtirol, in questa stagione, vuole fare meglio dello scorso anno e questo significa chiudere con la promozione in Serie A.
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