Dalle mosse di mercato del Lecce alla sua visione del mondo del calcio: Pantaleo Corvino allo scoperto
Senza peli sulla lingua. Sono tanti i temi affrontati da Pantaleo Corvino nel corso dell’ultima intervista rilasciata dal direttore generale dell’area tecnica nel corso dello ‘Speciale Serie A’ in onda su Radio TV Serie A con RDS.
Dichiarazioni tutt’altro che banali che spiegano il modo con il qual Corvino ha interpretato il suo ruolo nei quadri dirigenziali: “Ho sempre considerato il settore giovanile come un ramo investimenti dell’azioni. Sono visto da molti come un talent scout; difendo il lavoro che ho fatto nel calcio per 45 anni dove mi sono guadagnato tutto sul campo.”
Sui movimenti in entrata e in uscita del Lecce e sull’inizio di un nuovo ciclo: “Dopo aver terminato il ciclo che ci ha portato dalla Serie B alla Serie A, è iniziata una nuova sfida. C’è bisogno di creare risorse tecniche che alla fine diventano risorse economiche; abbiamo uno dei monte ingaggi più bassi per consentire la sostenibilità di un club (…). La nostra è una proprietà di persone perbene che vogliono bene al nostro territorio: per convincere i calciatori mando loro anche video e foto del Salento.”
La capacità di valorizzare nuovi talenti, lo sguardo rivolto al presente e al futuro ma con l’inconfondibile via maestra di quanto fatto. Queste le direttrici seguite da Corvino nell’allestimento di una squadra che in questo primo scorcio di stagione sta sorprendendo tutti a suon di prestazioni da urlo.
Corvino ha dunque chiosato:”Abbiamo considerato quanto fatto lo scorso anno, in occasione del quale siamo stati la settima/ottava difesa del campionato. Ragion per cui abbiamo ripreso Falcone e Pongracic. Il livello delle altre si è alzato; necessario alzare anche il nostro livello. Da qui l’esigenza di reinvestire i soldi ricavati dalla cessione di Hjulman per puntellare il centrocampo e l’attacco.”