Arrivo Lukaku a Ciampino: inchiesta della Procura

Nelle scorse settimane Romelu Lukaku è tornato in Italia arrivando a Ciampino come nuovo re di Roma. Accoglienza da favola per il belga attorno al quale si è alzato indirettamente un polverone. Spunta l’inchiesta 

Lo scorso 29 agosto è arrivato in quel di Roma Romelu Lukaku, il nuovo re dell’attacco giallorosso che ha portato con se una enorme ventata di entusiasmo. Non è mancato già anche l’esordio per il belga: uno spezzone di gara nel ko contro il Milan che ha preceduto la sosta per le nazionali.

Roma, Lukaku a Ciampino: aperta un'inchiesta 
Lukaku (LaPresse) – calciomercato.it

Risuona ancora forte e chiaro tutto il clamore e l’enorme entusiasmo per l’arrivo a Ciampino di Big Rom, che ha di fatto mobilitato intere schiere di tifosi in festa pronti ad accoglierlo. Al centro della grande e comprensibile esaltazione per l’arrivo di un campione come Lukaku non è mancato però anche qualche episodio spiacevole, lasciando una traccia negativa all’interno di una giornata incredibile.

A margine dell’esaltante giorno dell’arrivo del belga non sono quindi mancate ulteriori conseguenze, con le foto delle macchine danneggiate nel parcheggio dell’aeroporto, che hanno fatto prontamente il giro del web, innescando non poche polemiche. Inevitabile il disappunto dei proprietari delle vetture coinvolte, con annesse conseguenze. Aperta infatti un’inchiesta sull’accaduto.

Lukaku e l’arrivo a Ciampino: aperta un’inchiesta della procura

Un eccesso di euforia che ha quindi portato al danneggiamento di alcune vetture presenti. A tal proposito, come riportato dal ‘Corriere della Sera’ dopo due denunce arrivate dai proprietari delle macchine, la Procura di Velletri ha aperto un’indagine sugli avvenimenti.

Roma, Lukaku a Ciampino: aperta un'inchiesta 
Il saluto di Lukaku ai tifosi della Roma – Calciomercato.it

La Roma, dal canto suo, non ha chiaramente alcuna responsabilità per quanto successo a Ciampino, mentre la procura indaga sui responsabili. Nel caso specifico si tratta di “danneggiamento avvenuto in una manifestazione aperta al pubblico” con un rischio fino a cinque anni di reclusione.

Gli inquirenti lavorano per trovare i responsabili di tali atti vandalici grazie anche all’ausilio di foto e video fatti dai tifosi, oltre alle telecamere di sorveglianza circostanti che potrebbero essere impiegate per chiarire il tutto.

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