La Juventus è tornata al lavoro quest’oggi alla Continassa. Dopo la vittoria di Empoli, due giorni di pausa concessi da mister Allegri ai giocatori non convocati con le rispettive selezioni nazionali
Sono in totale 14 i giocatori partiti per rappresentare il proprio paese, contando pure le selezioni che hanno coinvolto Miretti, Iling-Junior e Yildiz (U21), e Huijsen (U19). Tra chi è rimasto a Torino, anche Hans Nicolussi Caviglia.
Il centrocampista bianconero è rimasto a Torino al termine dell’estate nonostante le numerose sirene di mercato. Il classe 2000, dopo una ottima stagione spesa tra Sudtirol e Salernitana, si è quindi riconquistato uno spazio all’interno della rosa della Juventus. L’esordio con la prima squadra è datato è datato 8 marzo 2019 contro l’Udinese, “Il giorno più bello della mia vita” aveva commentato sui social. Lui che non ama troppo utilizzare le piattaforme digitali, come ha anche spiegato questo pomeriggio sul canale Twitch della Juventus.
A proposito della prima apparizione, ha spiegato: “Una delle emozioni più grandi che ho vissuto. Poi Moise mi ha abbracciato ed è stato bellissimo. Con lui fin da piccoli abbiamo vissuto tanti momenti insieme”. Non parla però solo di Kean, Nicolussi Caviglia, ma fa riferimento anche ad altri calciatori cresciuti nel vivaio come Fagioli e Miretti, sottolineando l’importanza del senso di appartenenza ai colori bianconeri. Un senso di appartenenza sempre vivo dentro Hans che, nonostante le difficoltà fisiche e gli infortuni, gli ha permesso di non mollare per giocarsi le sue carte nella rosa di mister Allegri.
Juventus, Nicolussi Caviglia può essere il tuo regista vice-Locatelli
Nel corso della chiacchierata su Twitch ai microfoni del canale ufficiale della Juve, Nicolussi Caviglia ha anche raccontato cosa può dare all’interno di questa rosa.
Il centrocampista valdostano si era rotto il legamento crociato nella stagione 20/21, poi un lungo calvario che lo ha tenuto lontano dai campi praticamente due anni. La scorsa stagione è stata quella del ritorno alla continuità, e quindi il rientro alla base in estate, a Torino e alla Juventus.
Le prestazioni di Nicolussi Caviglia in granata a Salerno hanno attirato l’attenzione di più club, ma alla fine sono partiti altri calciatori. Compresi i giovani Soulè e Barrenechea. Assieme a Fagioli e Kean, sono rimasti a Torino il già citato Miretti e Iling Jr, che insieme ad Hans formano uno zoccolo duro di giocatori cresciuti nel vivaio tra Vinovo e Continassa.
Nicolussi, che dice di ispirarsi a De Jong e De Bruyne, spiega: “Mi trovo a mio agio in tutte le posizioni a centrocampo. In uno schieramento a tre posso fare la mezzala o il regista, ma mi trovo bene anche a due. Poi sarà il mister decidere”. Insomma, il classe 2000 si candida anche per prendere in mano le chiavi della mediana juventina. Locatelli, anche dal ritiro della Nazionale, ha spiegato che in quel ruolo sta crescendo, ma Nicolussi Caviglia si propone come valida alternativa. Altrimenti, come mezzala, precisando che: “Ho una buona resistenza e ho imparato a gestire i momenti della partita”. Ciliegina sulla torta? Il numero 41, il contrario del 14 appartenuto alla leggenda Johan Cruijff: “La cosa che mi appassiona di lui è che ha rivoluzionato il mondo del calcio. E’ stato un pensatore importante del suo tempo”. Un biglietto da visita niente male.
Nonostante delle annate storte dal punto di vista fisico, Nicolussi Caviglia si dice molto severo con se stesso. E’ uno di quelli che cerca di migliorarsi sempre, spiega. Nella rosa di questa Juve, il ragazzo nativo di Aosta non ha dubbi su chi sia il suo riferimento: “Pogba quando si allena è una gioia per gli occhi, lo avevo vissuto già nella sua prima esperienza qui. Si vede che è di un’altra categoria”.