Benitez è un mister con una carriera fatta di alti e bassi. Tra questi ultimi ci sono alcuni esoneri che bruciano più di altri. Ecco quali.
Chi tifa Inter e Napoli ricorda o dovrebbe ricordare bene l’allenatore Rafael Benítez Maudes, detto Rafa: nel campionato italiano è stato infatti visto sulla panchina del club nerazzurro e di quello partenopeo per alcuni anni, ottenendo peraltro qualche risultato di rilievo – ma senza lasciare davvero il segno nel nostro paese.
Originario di Madrid, classe 1960, Rafa Benitez è noto per il suo stile calmo e compassato oltre che per un sistema di gioco che ha dato ottimi frutti in passato, salvo alcuni passi falsi almeno in parte inaspettati. Organizzazione difensiva solida, grande attenzione alla tattica, rotazione della rosa e pragmatismo sono tra i fattori che caratterizzano il suo modo di allenare, ma quali sono stati gli errori commessi in carriera?
Forse non tutti sanno che Rafa Benitez ha iniziato ad allenare nella prima metà degli anni ’90 del secolo scorso, quindi non è affatto un novellino. Ecco perché non può sorprendere che vi sia qualche esonero nel suo curriculum di allenatore, di fatto un ‘appuntamento’ fisso nella carriera dei mister – anche perché le variabili in gioco quando si guida una squadra sono moltissime e non sempre tutto può andare per il verso giusto.
Di seguito ci soffermeremo proprio sul passato di Rafa Benitez e, se da un lato in estrema sintesi ne indicheremo i momenti chiave della carriera, dall’altro ci focalizzeremo sugli esoneri patiti, ovvero quegli allontanamenti che derivano dal deterioramento dei rapporti con la società e/o con i giocatori. I dettagli.
Esoneri giovanili Valladolid e Osasuna Benitez
Dopo una non lunga carriera nel calcio giocato, tra anni ’70 e ’80, in cui non emersero particolari qualità tecniche e tattiche, Benitez scelse di passare al ruolo di allenatore. I primissimi passi li mosse nelle giovanili del Real Madrid, dove negli anni ’80 si formò e ebbe modo di conquistare anche alcuni trofei, ma la sua prima effettiva esperienza da mister di una squadra professionistica del calcio spagnolo fu con il Valladolid, club all’epoca nella Liga e in cui fu ingaggiato per la stagione 1995/1996.
Gli esordi furono negativi: 2 sole vittorie e 13 sconfitte in 23 gare erano davvero troppo poco per continuare in un club pur dalle non elevatissime ambizioni. La conseguenza ovvia fu l’esonero del mister, che arrivò con la squadra all’ultimo posto del massimo campionato spagnolo.
Nella stagione successiva Rafa Benitez firmò per allenare l’Osasuna, club all’epoca nella serie cadetta spagnola, ma anche questa esperienza terminò presto con un esonero dopo nove gare di campionato – con una sola vittoria e quattro sconfitte.
I grandi risultati con il Valencia e il finale amaro
Meglio andò in seguito, con l’Extremadura, club che riuscì a portare nella Liga dalla seconda serie, salvo poi retrocedere nella successiva stagione. Ed ancora una promozione poi con il Tenerife, che riuscì a portare in prima divisione spagnola con 21 vittorie in 42 gare, nella stagione 2000/2001.
Come molti appassionati di calcio sapranno, Rafa Benitez si fece conoscere al grande pubblico con la sua esperienza al Valencia, nei primi anni Duemila. Un calcio spumeggiante, attento e vincente rese temibile il club e permise al tecnico di conseguire risultati di prestigio, con ben due primi posti nella classifica finale della Liga e una Coppa UEFA.
Tre stagioni intense che si conclusero in parte inaspettatamente con le dimissioni del tecnico, per sopraggiunti problemi ed incomprensioni con la dirigenza del club. In particolare subentrarono divergenze sulle scelte di calciomercato, posto che Benitez avrebbe voluto integrare ulteriormente una rosa già buona, per ambire al traguardo più prestigioso della Champions.
L’esperienza al Liverpool con una risoluzione che sa di esonero
Tra la stagione 2004/2004 e la 2009/2010 Rafa Benitez sedette sulla panchina del Liverpool, club con cui non vinse in nessuna annata il titolo della Premier ma con il quale riuscì a conquistare invece FA Cup, Community Shield, Champions League e Mondiale per club.
La sua esperienza qui si concluse alla sesta stagione: in particolare nelle ultime due stagioni alla guida del Reds conseguì risultati inferiori alle aspettative, come l’eliminazione precoce in Champions e il settimo posto finale nel campionato inglese stagione 2009/2010. Ecco perché nel giugno 2010 la società, con un comunicato ufficiale sul suo sito web, rese nota la separazione consensuale con il tecnico.
Di fatto un modo diplomatico per salutare un tecnico che, altrimenti, avrebbe potuto ricevere il benservito con l’esonero. Ma gli eccellenti risultati che Rafa Benitez ottenne nelle passate stagioni, di fatto agevolarono questo tipo di esito e resero più soft l’addio al club.
Benitez all’Inter
Dopo il Liverpool Benitez andò all’Inter, perché firmò un contratto che lo avrebbe legato al club fino al giugno 2012. Così in realtà non fu: la pesante eredità lasciata da José Mourinho e una rosa di giocatori che non era compatibile integralmente con gli obiettivi dello spagnolo resero, di fatto, molto più breve l’esperienza del tecnico sulla panchina nerazzurra.
Non solo: pesarono anche un inizio di stagione caratterizzato da vari infortuni e prestazioni altalenanti, perché – se da un lato in campionato la sua squadra non fece molti punti – dall’altro nel dicembre 2010 Rafa Benitez portò l’Inter alla conquista della Coppa del Mondo per club, battendo in finale per 3-0 i congolesi del TP Mazembe.
Tuttavia pochi giorni dopo il trionfo, la società interista – con un comunicato ufficiale sul proprio sito web – rese nota la risoluzione consensuale del rapporto con il tecnico. Un modo elegante per congedarsi, che in realtà nascondeva – in modo non troppo efficace – alcuni attriti e contrasti tra l’allenatore e i vertici del club. Di fatto un esonero sostanziale. Influirono sulla scelta anche e soprattutto le 6 vittorie, i 5 pareggi e le 4 sconfitte dell’Inter fino a quel momento totalizzate in campionato, che la relegavano non ai primi posti della classifica di Serie A.
Il nuovo esonero con il Real Madrid dopo Chelsea e Napoli
Dopo l’Inter seguì un’altra breve esperienza, con il Chelsea. Qui fu incaricato di guidare il club fino alla fine della stagione – e così fu. Non scattò però mai la scintilla e Rafa Benitez fu spesso bersagliato dalla tifoserie e dalle polemiche. Sfiorò più volte l’esonero, ma non lo subì perché alla fine fu in grado di guadagnarsi il terzo posto finale in Premier League e la vittoria dell’Europa League.
In seguito Rafa Benitez sedette sulla panchina del Napoli per due stagioni, in cui vinse una Supercoppa Italiana e una coppa Italia, ma senza mai spiccare davvero per risultati complessivi.
I veri nuovi problemi iniziarono invece quando tornò al Real Madrid con il ruolo di tecnico della prima squadra, ovvero in quel club che gli aveva permesso di muovere i primissimi passi da mister. Fu scelto per guidare i blancos a partire dalla stagione 2015/2016 e per un triennio, ma le cose non andarono per il verso giusto ed infatti – dopo una serie di risultati deludenti – ad inizio gennaio 2016 subì lo smacco dell’esonero dopo un pareggio in Liga contro il Valencia.
Da notare però che all’epoca dell’addio il suo Real distava soltanto 4 punti dalla vetta. Influirono gli attriti con la società, ed il ricordo di Carlo Ancelotti era all’epoca troppo ingombrante nello spogliatoio del Real Madrid. In più Benitez era poco propenso a lavorare alacremente anche per formare una sorta di gruppo-famiglia, che proprio con Ancelotti fece la fortuna del club. Pesarono poi i contrasti con CR7: tutti fattori che, sommati tra loro, diedero come risultato l’esonero dopo soli 5 mesi di panchina.
Newcastle, Daliang Yifang ed Everton
Rafa Benitez continuava però ad avere mercato, d’altronde si tratta pur sempre di uno degli allenatori più vincenti degli ultimi vent’anni. Dopo le non troppo entusiasmanti esperienze con il Newcastle, che lasciò a seguito del no al prolungamento del contratto offertogli dalla società inglese, e con il club cinese del Daliang Yifang, con cui iniziò a lavorare nel 2019 per chiudere ad inizio 2021 la sua esperienza per non meglio precisati problemi personali, arrivò il nuovo contratto con il club inglese dell’Everton, lo storico rivale del Liverpool – club che Rafa Benitez conosceva molto bene.
Nel club arrivò nel giugno 2021, sottoscrivendo un contratto triennale e – proprio per il suo passato sulla panchina dei Reds – non fu accolto affatto bene dai tifosi locali, che peraltro esposero anche uno striscione con pesanti minacce verso di lui. A metà gennaio 2022, la scelta della dirigenza di esonerarlo dopo una sconfitta in trasferta contro il Norwich City: la classica goccia che fece traboccare il vaso dopo un andamento di campionato molto negativo. 5 vittorie, 4 pareggi e ben 10 sconfitte ne decretarono l’allontanamento forzato da un’esperienza, che di certo Rafa Benitez non ricorda in chiave positiva.
Oggi Rafa Benitez è tornato nella sua Spagna, perché allena il Celta Vigo – club della prima divisione spagnola.
ai tifosi locali, che peraltro esposero anche uno striscione con pesanti minacce verso di lui. A metà gennaio 2022, la scelta della dirigenza di esonerarlo dopo una sconfitta in trasferta contro il Norwich City: la classica goccia che fece traboccare il vaso dopo un andamento di campionato molto negativo. 5 vittorie, 4 pareggi e ben 10 sconfitte ne decretarono l’allontanamento forzato da un’esperienza che di certo Rafa Benitez non ricorda in chiave positiva.
Oggi Rafa Benitez è tornato nella sua Spagna, perché allena il Celta Vigo – club della prima divisione spagnola.