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Andrea Pirlo, pochi anni di carriera e già un esonero che scotta

Andrea Pirlo è un tecnico che, con qualche difficoltà, ha cercato finora di emergere nella categoria. L’esonero choc ad inizio carriera.

Andrea Pirlo (LaPresse) – calciomercato.it

Chiunque abbia passione per i colori della nazionale di calcio italiana, sa bene chi è stato Andrea Pirlo e che cosa ha rappresentato per il mondo del pallone del nostro paese. Il Maestro – questo è il soprannome che si è guadagnato sul campo – è stato il classico esempio di giocatore tecnico, con visione di gioco, abile nel posizionamento e dotato un grande fiuto del gol su calcio di punizione. Regista completo, seppur in giovinezza con il ruolo di trequartista, originario di Flero – Comune della provincia di Brescia – e classe 1979, ha vinto tutto da calciatore. Spicca il Mondiale con gli Azzurri, il Mondiale per club e la Champions con il Milan, ma la lista di titoli e premi è ben più ampia e non può essere riassunta qui.

Di seguito una scheda sintetica, ma al contempo illustrativa, spiegherà qual è stato finora il percorso di Andrea Pirlo come allenatore perché anche lui, da qualche anno, ha scelto di dirigere i giocatori agli allenamenti e in partita. Evidentemente la passione per il calcio è rimasta troppo forte per rinunciare ai campi, dopo il fatidico momento del ritiro.

Oggi il Maestro è allenatore della Sampdoria, glorioso club di Serie A appena retrocesso in serie cadetta. La società ha scelto una figura carismatica come lui per risalire subito nel massimo campionato e, proprio per questo, non saranno di certo pochi i tifosi sampdoriani che vorranno saperne di più sul suo andamento come mister – e sugli (eventuali) esoneri patiti. Ci sono stati più passi falsi nella sua (breve) carriera di allenatore? E se sì, quando e con quali squadre? Se vuoi saperlo, prosegui nella lettura: troverai tutte le risposte.

Andrea Pirlo, l’esordio di prestigio come mister della Juve e l’esonero che lo sorprese

Calmo e compassato, ma anche carismatico e vincente, sulla carta Andrea Pirlo ha le doti per ben figurare anche come allenatore. In una panchina importante è arrivato subito, nel 2020, quando si trovò a dirigere una squadra in cui ha sicuramente positivi ricordi da calciatore. Nella stagione 2020/2021 Andrea Pirlo iniziò la sua carriera di mister, entrando dalla porta principale: firmò infatti un contratto che lo avrebbe legato alla Juventus, inizialmente come tecnico dell’Under 23.

Pirlo incita i suoi giocatori nella finale di coppa Italia 2020-2021, vinta dalla Juve sull’Atalanta (LaPresse) – calciomercato.it

Ma quasi subito vi fu un colpo di scena: l’esonero nell’agosto 2020 di Maurizio Sarri di fatto ne sancì la sua immediata promozione in prima squadra. Gli inizi furono buoni e con vittorie, facendo pensare ad un cammino sempre in crescendo del tecnico lombardo. Ma così non fu: il calcio espresso dalla squadra allenata da Andrea Pirlo era qualitativamente altalenante e per tutta la stagione 2020/2021 gli opinionisti si interrogarono sull’effettiva bontà della scelta di un ‘novellino’ come Pirlo per una panchina così bollente come quella dei bianconeri.

Prestazioni tra alti e bassi e risultati finali non sempre entusiasmanti non permisero di centrare lo scudetto, ma le ultime gare di campionato furono migliori delle precedenti – tanto che Pirlo riuscì a conquistare poi la coppa Italia, oltre alla Supercoppa italiana.

Tuttavia, a conti fatti, l’andamento di Andrea Pirlo alla sua prima stagione sulla panchina bianconera non piacque così tanto alla dirigenza, da convincersi a tenerlo. Arrivò infatti l’esonero, che colse di sorpresa lo stesso Andrea Pirlo, il quale alla stampa all’epoca dichiarò che non si sarebbe mai aspettato un epilogo del genere. D’altronde il club aveva comunque centrato un onorevole quarto posto finale in campionato di Serie A – con 23 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte. La società emise un comunicato in cui evidenziava la volontà di separarsi da Pirlo, pur spendendo parole di elogio nei suoi confronti. Di fatto però si trattò di un esonero – seppur in forma ‘elegante’.

La nuova esperienza in Turchia e il secondo addio anticipato

Andrea Pirlo aveva scelto che la sua strada dopo il calcio giocato, sarebbe stata quella dell’allenatore. Perciò dopo questo primo passo falso, che sicuramente gli sarà bruciato – e un anno di inattività – il Maestro scelse di tornare in panchina – ma questa volta all’estero. Fu infatti alla guida dal giugno 2022 della formazione semi sconosciuta del Fatih Karagumruk in Turchia, club comunque facente parte del massimo campionato professionistico del paese.

I numeri non sorrisero ad Andrea Pirlo, che totalizzò 44 punti frutto di 11 vittorie, 11 pareggi e 11 sconfitte: la società ambiva ad arrivare alle coppe europee ma qui l’allenatore italiano non riuscì a trovare l’amalgama giusta, quella formula vincente per continuare l’esperienza.

Non arrivò però l’esonero, tutt’altro. Il club del Fatih Karagumruk era anzi intenzionato a continuare con lui l’esperienza professionale, ma l’ex Juventus ha preferito rispondere di no in attesa di proposte migliori. Di seguito arrivò così la proposta dell’interruzione anticipata del rapporto: formalmente non un esonero – che non arrivò anche per i rapporti improntati al rispetto della figura di Pirlo – ma una decisione presa di comune accordo tra le parti. Ecco perché quasi al termine di un campionato turco che vedeva la squadra in piazzamento anonimo a metà classifica, Andrea Pirlo scelse di risolvere il contratto con il club.

Pirlo al momento della sua presentazione al via dell’esperienza in Turchia (LaPresse) – calciomercato.it

Pirlo tecnico della Sampdoria

La nuova occasione per Andrea Pirlo giunse subito perché nel giugno 2023 per lui si aprirono le porte dei blucerchiati. La firma per allenare la Samp mira ad essere per lui un riscatto dopo un’annata incolore e il suo obiettivo di stagione è il veloce ritorno in Serie A – campionato in cui il club di Genova ha militato negli ultimi anni pur nel mezzo di delicate vicende societarie.

Claudio Garau

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