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Italia femminile, l’ex ct Bertolini: “Con Soncin torniamo al patriarcato”

L’ex ct della Nazionale femminile Bertolini critica la scelta della Federcalcio di puntare su un allenatore uomo come Andrea Soncin

Oltre a Luciano Spalletti e gli altri ct delle under, anche l’Italia femminile è pronta per ripartire con un nuovo corso dopo la disfatta del Mondiale e l’addio di Milena Bertolini. Nei giorni scorsi è stato annunciato Andrea Soncin, ex allenatore della Primavera del Venezia, che quindi avrà il compito delicato di dare una svolta alle azzurre.

Milena Bertolini, ex ct Italia femminile
Milena Bertolini (LaPresse) – calciomercato.it

Questo giovedì 14 settembre alle 11.30 il nuovo ct verrà presentato nella sede della Figc a Roma, in via Allegri, nella sala ‘Paolo Rossi’. Una conferenza, originariamente prevista lunedì 18 a Coverciano, che vedrà anche la partecipazione del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. La scelta di Soncin come nuovo ct, però, a quanto pare non mette d’accordo tutti. Milena Bertolini, commissario tecnico della Nazionale femminile fino a poche settimane fa, ha detto la sua a ‘Il Corriere della Sera’: “La forza del Mondiale 2019 era stata una squadra di donne, con un ct donna, capace di fare gruppo. Questo, per l’Italia, era stato il cambiamento culturale. Dove sono oggi le donne negli staff della serie A femminile? Forse il 10%… Siamo considerate immagine: le quote rosa diventano necessarie. E noi ci mettiamo del nostro, siamo le peggiori nemiche di noi stesse. Aveva ragione Murgia quando diceva che servono due donne per far fuori una donna. Ma così andiamo indietro, torniamo al patriarcato”.

Italia femminile, l’ex ct Bertolini: “Cosa è stato fatto per noi dal 2019?”

Milena Bertolini, dunque, è convinta che al suo posto puntare su un’altra donna sarebbe stata la scelta migliore: “Auguro il meglio a Soncin, ma andava cavalcata quell’onda positiva. Sento dire che questo è l’anno zero: allora chi ha compiti di governo cosa ha fatto dal 2019 in poi? Certo oggi c’è il professionismo, importantissimo. Ma la progettualità è un’altra cosa: distribuire risorse alla base, lavorare sul territorio, far crescere le tesserate, che si sono fermate, incentivare con la premialità a fare il settore bambine. E la promozione della Nazionale? Abbiamo fatto partite in casa in cui erano molti di più i tifosi avversari”.

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