Juventus alle prese con il caso Pogba, la commissione antidoping fa chiarezza sulla squalifica: “Ecco cosa rischia”
La Juventus è alle prese con il caso Pogba. Il giocatore francese è risultato positivo al testosterone e può rischiare una lunga squalifica.
Oltre alla squalifica, il giocatore rischia anche di vedere rescisso il proprio contratto con la Juventus. Una situazione certamente spinosa in attesa di quello che sarà l’esito delle controanalisi. Nel frattempo a riguardo è intervenuto anche il membro della Commissione Antidoping Figc, il professore Walter Della Frera, che ha parlato a ‘Radio Punto Nuovo’: “Fino alla seconda prova, dobbiamo tutelare Pogba. L’esperienza ci dice che le controanalisi di solito confermano quanto emerso nella prima analisi. Adesso c’è da capire il percorso delle motivazioni. Dopo questo, il Tribunale Nazionale Antidoping andrà a deliberare sulla volontarietà o involontarietà dell’assunzione della sostanza dopante. E in qualsiasi caso, andrà in corso ad una squalifica, diventando più pesante in caso di volontarietà da parte del calciatore. Un atleta deve essere sempre cosciente e mai negligente sulle sostanze che assume”.
“La questione Pogba mi ha sorpreso, perché il testosterone è un anabolizzante che è assolutamente vietato. Aumenta lo sviluppo muscolare, ma è anche la sostanza più facile da scovare all’antidoping. Quindi è strano perché se c’è il dolo del doping, non è la sostanza che chi vuole infrangere le regole va ad assumere di proposito” ha sottolineato il professore.
Ora però quanti anni di squalifica rischia il francese? “In caso di assunzione involontaria, la pena ha un massimo di 2 anni. Poi starà al Tribunale riconoscere eventuali attenuanti e scalare la squalifica. Se invece l’assunzione è volontaria, la squalifica è massima e dunque di almeno 4 anni“. Poi un raffronto con il caso Palomino: “Lì era una pomata steroidea, mentre qui siamo dinanzi al testosterone. Un qualcosa dunque che può essere anche assunto in maniera volontaria, non accidentale via pomata. Quindi bisogna capire se questa sostanza sia stata assunta di proposito o ha inquinato qualche integratore. Di certo si tratta di testosterone chimico. La Juventus non rischia nulla. Si tratta di un doping di un singolo atleta, non di tutta la squadra. La Juve non ha responsabilità oggettive, almeno da quello che ne sappiamo al momento”.
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