“Può essere una strategia per annullare i test”: Pogba però ha poche speranze

Walter Della Frera, membro della commissione Antidoping della FIGC, è intervenuto per parlare del caso Pogba

Il caso Pogba continua a tenere banco e agita la vigilia del ritorno in campo per la Juventus. Sulla situazione che riguarda il centrocampista francese è intervenuto a ‘Tv Play’ anche Walter Della Frera, membro della commissione antidoping della Figc.

Pogba: parla Della Frara
Pogba (LaPresse) – Calciomercato.it

Nel suo intervento, l’esperto ha spiegato in cosa consiste il passaggio delle controanalisi e ha anche aggiunto: “A memoria, le controanalisi non hanno mai annullato i primi test. Il laboratorio di Roma è tra i migliori del mondo. Se arrivasse la conferma della positività, partirà la denuncia del Tribunale”. Della Frara spiega che ci vorranno circa due settimane, salvo procedure urgenti.

Juventus, caso Pogba: “Atleta obbligato a prestare attenzione”

Della Frera nel suo discorso aggiunge anche: “Se c’è la conferma della presenza del testosterone, intenzionale o meno, l’atleta deve stare attento a ciò che assume: è un obbligo. Non è capibile che un campione come Pogba faccia uno sbaglio così grossolano”.

Inoltre l’esperto continua: “Il test è fatto sempre in condizione ideale. Non so cosa successo a Udine, ma un medico del Coni sa quello che deve fare. Il calciatore deve segnalare immediatamente le irregolarità: in questo caso non mi sembra sia successo. Questa una strategia per annullare i risultati? Sì, ma tutto è stato svolto in maniera corretta”.

Della Frera infine aggiunge: “Tocca al calciatore dimostrare di non aver assunto una sostanza dopante intenzionalmente. Rischia due anni di squalifica, anche se ci potrebbe essere una pena minore. Sorprende che capiti ciò nel 2023. È assurdo che un calciatore non parli con il proprio staff tecnico”.

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