Le ultime sul centrocampista francese, legato alla Juventus fino al 2026, sospeso dal Tribunale Antidoping perché trovato positivo al testosterone
“Non sarà facile provare la non intenzionalità”. Così l’avvocato Gabriele Pezzano a Tv Play in merito alla sospensione di Pogba, trovato positivo al testosterone dopo la gara tra Udinese e Juventus dello scorso 20 agosto.
“Ha la possibilità di chiedere entro tre giorni l’analisi del campione b che eventualmente potrà confermare o smentire le prime – ha aggiunto – Da quello che sta emergendo sembra sia stata rinvenuta l’assunzione di questa pomata, senza comunicarlo allo staff medico della Juve. Le conseguenze si possono ipotizzare, la squalifica più grande è 4 anni che ci sarebbe in caso di uso intenzionale. In caso di uso accidentale e inconsapevole sarebbe inferiore, però non è facile provarlo”.
Qualora arrivasse una maxi squalifica, da 2 a 4 anni, la Juventus opterebbe subito per la risoluzione del contratto in scadenza nel 2026: “L’accordo collettivo prevede la sanzione per doping e la possibilità di sospendere il pagamento dello stipendio, garantendo comunque il minimo salariale. È evidente che c’è un rapporto tra la prestazione del calciatore e l’erogazione dei suoi emolumenti. Se una delle due viene meno, è giusto che la società possa decidere di tutelarsi. Questa cosa parrebbe essere già stata colta come possibilità dal club bianconero. Ovviamente è giusto che la società possa tutelarsi e la risoluzione del contratto è uno scenario”, ha concluso a Tv Play l’avvocato Pezzano.
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