La pausa della nazionali è finita. Torna la Serie A, anche per la Juventus. C’è la Lazio a fare visita alla truppa di Massimiliano Allegri. Un avversario scomodo, che arriva dalla bella vittoria di Napoli, lì dove proprio Sarri è diventato grande
L’allenatore bianconero, però, della Lazio ha parlato poco nel corso della conferenza. Le attenzioni erano tutte per i casi Pogba e Bonucci, grattacapi per Max Allegri nel corso di questi ultimi giorni.
Juventus-Lazio è un big match. Lo dice la storia, lo racconta anche l’ottima crescita dei biancocelesti da quando a Formello allena Maurizio Sarri. I capitolini si apprestano anche ad esordire in Champions League, martedì contro l’Atletico Madrid dell’ex Simeone. Domani all’Allianz Stadium sarà scontro diretto. Già, perché Allegri lo ha ribadito: “Il nostro obiettivo è il quarto posto”.
Della gara contro i biancocelesti, però, se n’è parlato in maniera laterale, ‘marginale’ è forse troppo, ma rende l’idea. Il focus dell’attenzione portava due nomi e due cognomi: Paul Pogba e Leonardo Bonucci. Grane da gestire, per la Juventus e per Allegri.
Sul centrocampista francese, Allegri resta abbastanza abbottonato, senza perdersi in inutili ipotesi future. “Non posso parlare, c’è un procedimento in corso. Quello che so è che non ci sarà né con la Lazio, né col Sassuolo. Mi dispiace, questo sì”. Insomma, l’allenatore bianconero non chiude in assoluto le porte al francese, per cui ha anche parole umanamente toccanti: “È tornato a Torino da uomo di trent’anni e le cose non sono andate bene. Resta un giocatore diverso dagli altri, con tutto il rispetto per gli altri”.
Nella voce di Allegri quasi un tremolio, forse generato dalle dolci memorie che accompagnarono la prima bella parentesi di Paul in bianconero. Si percepisce da parte dell’allenatore un certo dispiacere un attaccamento umano al classe ’93. In ogni caso, qualora la Juventus opererà sul mercato per sostituire la defezione del francese, secondo l’allenatore non avrebbe senso cercare “un sostituto” di Pogba, che viene considerato un interprete unico nel suo genere. È naturale che il livornese non possa sbilanciarsi sulla questione, e per motivi procedurali, e per motivi tecnici. L’allenatore ha il dovere di mantenere il focus della squadra sulla Lazio, evitando inutili divagazioni sul tema. Nonostante una sincera compassione per la situazione in essere.
La vigilia di Juve-Lazio è scossa dalle questioni extra-campo. Le parole di Bonucci hanno scosso l’ambiente e Allegri è stato chiamato a rispondere al centrale dell’Union Berlin.
Della gara di domani si è parlato, ma dopo. Sì, perché ad Allegri praticamente subito è stato chiesto di rispondere alle parole del suo ex capitano Leo Bonucci, che attraverso un’intervista esclusiva a Mediaset aveva attaccato la società e l’allenatore, tornando ancora una volta sulla tumultuosa fine del rapporto con la Juventus.
Nelle parole di Allegri fermezza e anche forse un po’ di noia, nel dover rendere conto ancora di una vicenda considerata chiusa. “Se mi dà fastidio essere additato come bugiardo? Gli amici mi chiamano Pinocchio, non è tanto quello”, dice in relazione alle tempistiche con le quali – a detta di Bonucci – è stato comunicato al centrale che non avrebbe più fatto parte del progetto. “La vita va avanti, pensiamo alla Lazio. Leo ha la grande occasione di giocare la Champions e gli auguro il meglio”.
Non ha molta voglia di perdersi in chiacchiere Max Allegri su Bonucci, evidentemente per l’allenatore livornese le parole sono già state troppe. Il clamore mediatico sulla vicenda – che oramai si compone di più episodi – è molto, tanto da portare il mister a fare una battuta che vale tutta la conferenza: “Le soap opera sono su Canale 5”, per poi aggiungere: “Non sono un grande appassionato”. Getta acqua sul fuoco Allegri, evidentemente concentrato sulla sfida di domani e stanco del vociferare attorno a questa situazione. Il tecnico precisa, quasi per chiedere una tregua definitiva: “Leonardo non ha creato una guerra interna”, come dire: “Adesso però basta, chiudiamola qua”.
In tutto ciò, domani arriva la Lazio di Sarri, rinvigorita dalla vittoria del Maradona ai danni del Napoli e la Juventus cerca la propria prima vittoria casalinga stagionale. Tra la Lazio e la Juventus, però, ci sono ancora tante, forse troppe grane per Allegri, che sta provando a tenere tutti concentrati sull’obiettivo… che a detta dello stesso allenatore bianconero è e resta il quarto posto.
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