L’inizio di stagione di Anguissa è stato tremendo: così Garcia ha snaturato l’asso di Spalletti. I numeri a confronto.
In queste prime quattro giornate di campionato, sono più i dubbi che le certezze quelle che accompagnano il Napoli e i suoi tifosi. C’è da difendere il tricolore con le unghie e con i denti, ma la partenza non è stata delle migliori.
7 punti su 12 a disposizione, ma soprattutto un gioco che non convince. La formazione azzurra è lontana parente da quella che ha dominato la scorsa stagione. Oltretutto, alcuni giocatori che sono stati i veri assi nella manica di Spalletti stanno rendendo al di sotto delle aspettative iniziali. Si pensi a Lobotka, poco vivace in questo avvio; si pensi a Kvaratskhelia, sempre raddoppiato e in difficoltà perché non riesce a sbloccarsi (digiuno del gol su azione che dura da marzo); si pensi anche ad Anguissa.
Il centrocampista camerunense è forse quello che più di tutti sta pagando l’addio di Luciano Spalletti. Zambo sembra spaesato, arranca, fa fatica ad entrare nel vivo dell’azione e a recuperare palloni. Non è un caso che nel match vinto per 2-0 contro il Sassuolo ha disputato un incontro con numeri confortanti, molto simili a quelli della passata stagione. Con il Genoa, invece, un tracollo clamoroso che ha pesato sul risultato finale.
Non c’è paragone se si confrontano le statistiche di Anguissa di inizio stagione passata con quello attuale. Nella sfida contro il Genoa, l’ex Fulham e Villareal ha disputato 59 minuti sottotono e ha toccato appena 50 palloni. Completamente fuori dal gioco. E anche in fase difensiva è stato poco presente: solo due palloni recuperati. Ed è strano, poiché Anguissa è uno dei centrocampisti che in fase di interdizione ha pochi eguali in Italia.
Con la Lazio, altro match in cui Frank Zambo è stato praticamente irriconoscibile, ha giocato per tutta la partita e ha giocato appena 66 palloni. Troppo pochi per un giocatore fondamentale anche in fase di costruzione della manovra. Con Luciano Spalletti, invece, aveva cominciato lo scorso anno nel migliore dei modi e sempre al centro del gioco del Napoli.
Contro Monza e Fiorentina andava in media sugli ottanta palloni giocati. Un po’ meno contro il Verona alla prima giornata vinta per 5-2. In ogni caso, raramente il tecnico toscano faceva a meno del giocatore durante la gara e soprattutto gli chiedeva un grande sforzo in fase di copertura.
A poche ore dalla sfida contro il Braga, valida per la prima giornata di Champions League, Garcia deve trovare una soluzione per rimettere “la chiesa al centro del villaggio”. Il Napoli ha bisogno del miglior Anguissa per tornare a spaventare le milanesi e la Juventus, già in cima alla classifica e distaccate dalle altre sorelle del campionato.
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