L’allenatore nerazzurro è passato dall’esaltazione del derby alla critiche incassate per la brutta prestazione di San Sebastián
Che quello dell’allenatore sia un mestiere parecchio complicato soprattutto in certe serate, lo sa bene anche Simone Inzaghi. Il tecnico nerazzurro ha fatto tanto discutere di sé con quello che a tutti gli effetti è stato il primo turnover della stagione interista, cambiando ben cinque pedine in Champions League rispetto al derby.
Tra questi, addirittura quattro erano all’esordio stagionale dal primo minuto ed hanno comprensibilmente faticato a stare al passo del ritmo infernale della prima ora della Real Sociedad. Così, dalle celebrazioni ricevute per la preparazione magistrale del derby, Inzaghi è passato alla critiche incassate per aver stravolto metà formazione in una partita che buona parte della squadra aveva forse leggermente sottovalutato alla vigilia.
Sul tecnico nerazzurro si è espresso il giornalista Stefano Agresti nel corso del suo intervento su ‘Radio Radio’. Il cronista ha definito l’atteggiamento di ieri di Inzaghi come “presuntuoso” poiché “ha cambiato tanti giocatori, quando gli mancava il regista che è probabilmente l’unico insostituibile di questa squadra”. Una scelta determinante, soprattutto perché “l’anno scorso in regia oltre a Calhanoglu avevi Brozovic, che adesso non c’è più. Ieri avevi una scelta obbligata come Asllani, che però non ha mai avuto la fiducia totale del tecnico”.
La scelta che più di altre ha lasciato perplesso Agresti, riguarda però l’esclusione di Thuram per schierare Arnautovic dal primo minuto.
Il giornalista, oltre a non aver compreso la presenza dell’attaccante austriaco al fianco di Lautaro Martinez, si è detto preoccupato per lo stato di forma evidenziato dall’ex Bologna che ad oggi si ritrova ad essere la prima scelta del reparto avanzato alle spalle della coppia titolare. L’avviso lanciato da Agresti: “Francamente però la scelta che non ho capito è quella di Arnautovic, molto negativo contro la Real Sociedad. Questo è un dato allarmante e che deve far riflettere in prospettiva. Per essere la prima scelta al duo titolare Lautaro-Thuram in una squadra ambiziosa come l’Inter, è un’alternativa molto debole“.
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