Riecheggiano le tensioni e gli scontri avvenuti mesi fa in occasione della finale di playout di Serie B allo Stadio Rigamonti, nuovi provvedimenti ai danni degli aggressoriÂ
La passata stagione ha segnato in positivo i destini di tante squadre italiane, fra cui soprattutto il Frosinone degno della magica cavalcata compiuta dagli uomini di Fabio Grosso e il Cagliari di Claudio Ranieri di rientro sulla panchina della ‘sua squadra’. Non tutti i percorsi sono stati però degni di nota.
Come nel caso di Brescia e Cosenza, sempre più relegate nei bassifondi della classifica del campionato di Serie B. Fino a disputare, nel pieno della tensione emotiva, una finale di playout dai toni accesissimi anche fra le tifoserie e terminata poi con la retrocessione della società biancazzurra nella terza serie professionistica. Inevitabili gli scontri sia all’interno che all’esterno del Stadio Rigamonti della cittadina lombarda la sera dello scorso primo giugno, come anche quelli prodotti nel quartiere di Mompiano nelle fasi seguenti il match.
Brescia-Cosenza e la triste storia dei playout, provvedimenti a raffica
Le forze dell’ordine hanno immediatamente provveduto alla caccia degli assalitori, chiedendo l’intervento delle riprese video finalizzate al loro riconoscimento. Già verso metà luglio scorso erano stati disposti almeno una settantina di provvedimenti daspo ai danni degli ultras bresciani e a questi, proprio nelle ultime ore, se ne vanno ad aggiungere altri.
Il numero complessivo di daspo rilasciati ha di fatto superato quota cento, segnando un record negativo che detta il triste esempio dell’orrore extra-sportivo a margine di eventi sportivi di grande importanza. Trenta di questi tifosi, inoltre, sono stati intimati a presentarsi presso gli uffici di Polizia locali in concomitanza delle partite ufficiali del Brescia onde evitare che possano nuocere alle tifoserie avversarie al di fuori dello stadio locale.