La stagione 1990/1991 è stata vinta dalla Sampdoria capace di andare a dominare il massimo campionato italiano
Un campionato diverso dal solito perché a vincerlo non furono le solite note; al primo posto, infatti, chiuse la Sampdoria a quota cinquantuno punti e un più cinque sulla coppia Milan ed Inter che hanno finito, rispettivamente, al secondo e al terzo posto.
Vittoria assolutamente meritata quella del club blucerchiato che si impose dimostrando, nel corso della stagione, una maggiore continuità ma soprattutto andando a crescere a livello di consapevolezza.
E’ stato proprio il sentirsi forti e il saperlo dimostrare che hanno permesso alla Sampdoria di chiudere il campionato davanti a tutti. Andiamo a vedere cosa fanno oggi alcuni dei protagonisti di una stagione assolutamente indimenticabile per i tifosi blucerchiati; una stagione che ha portato la Sampdoria sul tetto più alto d’Italia.
Iniziamo dal portiere della Sampdoria nella stagione 1990/1991; parliamo di Gianluca Pagliuca. E’ stato un portiere molto fisico e dal grande atletismo e con un senso della posizione che in pochi potevano vantare. Molto abile tra i pali e anche nelle uscite sia alte sia basse.
Tra le sue caratteristiche principali non possiamo non sottolineare una qualità tecnica che gli permetteva di rinviare con estrema precisione ma soprattutto la sua abilità nell’andare a parare i calci di rigore. Una volta appesi i guantoni al chiodo e terminata la carriera da portiere, Gianluca Pagliuca è stato commentatore per diverse emittenti televisive
A livello difensivo dobbiamo andare a parlare di Marco Lanna; era un giocatore duttile tatticamente dal momento che poteva essere impiegato sia come terzino sia come centrale. Una doppia opzione decisamente utile per la stagione ma anche all’interno della singola partita.
Era un centrale molto forte nel gioco aereo e che cercava di sfruttare molto l’anticipo per andare ad anticipare il diretto avversario. Nell’uno contro uno riusciva a disimpegnarsi molto bene proprio per le sue qualità in marcatura. Il rapporto tra Marco Lanna e la Sampdoria continua ancora oggi con l’ex difensore ad essere presidente del club blucerchiato.
E’ stato, senza ombra di dubbio, uno dei migliori difensori della sua epoca e per dieci anni ha dimostrato tutta la sua qualità. Era un centrale forte fisicamente che in campo metteva tutta la sua tenacia e la sua aggressività; molto abile nel gioco aereo, riusciva a sfruttare questa caratteristica in entrambi le aree di rigore.
Altra caratteristica principale di Pietro Vierchowod era la velocità; un fondamentale che gli permetteva di difendere contro gli avversari a campo aperto. Trovarsi un centrale con le sue qualità, per gli attaccanti, non era la migliore delle cose; superarlo non era impresa per nulla semplice. Terminata la carriera da calciatore, l’ex difensore ha iniziato come tecnico anche se i risultati non sono stati dei migliori.
In mezzo al campo dobbiamo parlare di Attilio Lombardo che, nel corso della carriera, ha vestito maglie importanti come quelle di Lazio e Juventus. Era un giocatore che potremmo definire instancabile; dotato di grande corsa e grande dinamismo, veniva impiegato come esterno destro.
La sua velocità gli permetteva di ricoprire al meglio sia la fase difensiva sia quella offensiva; in carriera ha realizzato un numero importante di gol perché amava anche accentrarsi per arrivare alla conclusione.
Lo abbiamo definito un giocatore instancabile e infatti, in carriera, Attilio Lombardo è sceso in campo per ben 144 partite consecutive; un numero a dir poco incredibile. Terminata la sua carriera da giocatore ha iniziato quella da tecnico
Concludiamo con Roberto Mancini, giocatore che non potrà mai essere dimenticato dal popolo blucerchiato. Sedici gol e ventuno assist: questo il bottino dell’ex attaccante in un campionato che la Sampdoria ha chiuso al primo posto. In campo mostrava tutte le sue incredibili qualità e poteva essere impiegato sia come trequartista sia come seconda punta.
Proprio le sue qualità venivano messe a disposizione dei propri compagni; Roberto Mancini, infatti, era molto abile negli assist ma se la cavava anche dal punto di vista realizzativo. Era uno di quei giocatori in grado di cambiare il corso della partita in qualsiasi momento; una volta appesi gli scarpini al chiodo ha iniziato la carriera da allenatore.
Come tecnico ha avuto diverse esperienze tra cui quella sulla panchina dell’Italia; alla guida degli azzurri, impossibile dimenticarlo, ha vinto l’ultimo europeo mostrando una qualità nel gioco veramente incredibile.
Portieri: Nuciari, Pagliuca, Porcu
Difensori: Dall’Igna, Lanna, Mannini, Mignani, Pellegrini, Vierchowod
Centrocampisti: Bonetti, Cerezo, Dossena, Invernizzi, Lombardo, Katanec, Mikhailichenko, Fausto Pari
Attaccanti: Vialli, Mancini, Branca, Calcagno
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