La sconfitta della Juventus contro il Sassuolo riapre vecchi interrogativi sui bianconeri e su Massimiliano Allegri
Il ko contro il Sassuolo ha riacceso le polemiche in casa Juventus. Il problema ĆØ rappresentato ancora una volta da Massimiliano Allegri, almeno per i tifosi che si sono scagliati contro il tecnico livornese.
A commentare la prestazione bianconera ĆØ stato anche Fabio Ravezzani che non ha risparmiato critiche alla Juventus e al suo allenatore. Un commento molto duro quello del giornalista che si sofferma prima sugli errori dei singoli: “Szczesny e Gatti sbagliano clamorosamente, nei primi tre gol. Il quarto gol ĆØ da “oggi le comiche”. Non mi era mai capitato di vedere un difensore che mette dentro una punizione datagli dal suo portiere”.
Poi perĆ² passa al tecnico che “ha costruito una grande carriera dove quello che conta non sono tanto gli schemi, ma la voglia di vincere,Ā la determinazione, la concentrazione e poi ci viene a dire che la Juve ĆØ nettamente inferiore a Inter, Milan e Napoli. Ci sta giĆ dicendo che la voglia di vincere ĆØ poca”.
Juventus, Allegri nel mirino: “Ć il piĆ¹ pagato della Serie A”
Ravezzani continua nella sua analisi e si concentra proprio sull’allenatore e sul fatto che non sembra essere in grado di migliorare la squadra.
“Ć difficile capire cosa puĆ² dare veramente Allegri, l’allenatore piĆ¹ pagato della Serie A, per un gruppo che ha della qualitĆ buona, a volte ottima, ma che manca completamente dello spirito vincente e questo lo deve dare l’allenatore”.
Ed allora le colpe del tecnico sono evidenti: “Quand’ĆØ che Allegri vuole dare questo spirito vincente alla squadra che sono tre anni che sta alla Juve. Il prosieguo del campionato della Juve diventa inquietante non tanto per i limiti della squadra. Ci sono giocatori di livello internazionale, al di lĆ di Gatti che secondo me deve essere fermato per un po’”.
Ecco allora che per Allegri il tempo non ĆØ poi molto: “Il problema vero ĆØ proprio quello su cui dovrebbe essere piĆ¹ ferrato l’allenatore che ha mancato la sua missione e non puĆ² piĆ¹ chiedere prove d’appello”.