La Lazio vive un momento pessimo dopo aver trovato solo il pareggio col Monza: Sarri nell’occhio del ciclone
La Lazio si ferma ancora, stavolta contro il Monza, e ufficializza la crisi già in apertura di questa stagione. Il pari incredibile con l’Atletico non ha generato gli effetti positivi che tutti si aspettavano a Formello. Così i biancocelesti sono ancora fermi a quota 4 punti in 5 partite: uno score pessimo che ha scatenato anche la rabbia dei tifosi che hanno fatto sentire tutto il loro disappunto alla squadra, chiamata sotto la curva.
Nessuno escluso nella contestazione dei sostenitori biancocelesti, dai calciatori all’allenatore. E proprio Sarri è il principale responsabile di questo momento buio secondo Roberto Rambaudi. Prima dell’inizio del campionato, in esclusiva a Calciomercato.it, l’ex calciatore laziale aveva messo tutto il peso della responsabilità sul tecnico in caso di risultati negativi. Così è: “Continuo ad avere sempre gli stessi dubbi. Mi è piaciuta solo per qualche partita, anche quando è andata bene l’anno scorso – ha detto Rambaudi a ‘notizie.com’ -. Spesso il possesso palla è fine a sé stesso, non ci sono tante idee chiare davanti. La Lazio, l’anno scorso, è stata la squadra che ha tirato di meno in porta tra le prime in classifica”.
Lazio, Rambaudi durissimo con Sarri: “Giocatori stufi di giocare così”
Per Rambaudi la Lazio non il cosiddetto piano B: “La Lazio gioca in base agli avversari e prova a ripartire. I risultati arriveranno fino a quando gli esterni avranno un certo rendimento, Luis Alberto inventerà e Immobile la metterà dentro alla prima chance. Altrimenti si va in difficoltà”.
L’ex giocatore della Lazio (dal ’94 al ’98) conferma di non apprezzare quindi il gioco dei biancocelesti di Sarri, che ha poche alternative e opzioni disponibili, legato troppo al rendimento di alcuni singoli. Ieri, ammette Rambaudi, la partita è stata “dominata da Palladino. E poi ho visto i calciatori della Lazio, il loro linguaggio del corpo… Credo che si siano stufati di un certo modo di giocare, che non tende a valorizzare il talento”. Dichiarazioni forti, soprattutto in relazione a un allenatore che ha fatto della bellezza in campo il suo marchio di fabbrica. Ieri sera lo stesso Sarri ha provato a darsi qualche spiegazione: “Non riesco a capire i motivi di questa involuzione. Ho notato che non attacchiamo più la profondità. Possibile che ci voglia tanto tempo per risalire”.