Mario Balotelli è stato un fiume in piena in diretta su Tv Play, passando dal Milan alla Juve, da Mourinho alla Nazionale
Ieri sera live su Tv Play è andato in onda il primo appuntamento di ‘Vox to Box’, nuovo format che vede come grande protagonista Mario Balotelli, insieme anche al fratello Enock ed Emiliano Viviano. Sono stati ovviamente tantissimi gli argomenti, relativi all’ultimo turno di campionato ma non solo.
Scherzi, risate, opinioni forti e retroscena. Come la battuta di Supermario che si è ‘candidato’ per essere il nuovo vice Giroud al Milan. L’attaccante dell’Adana Demirspor ha detto la sua sui rossoneri (“Il problema di oggi è che se Leao non sta bene, il Milan fa poco, è molto Leao-dipendente”) e ovviamente sulla Juventus. “Vederla così fa male al cuore. Szczesny? Il primo gol subito è un errore, ma questi palloni sono difficili da prendere. Se li sottovaluti, subisci gol. Poteva fare di più sicuramente, ma non è da massacrare”, le parole di Balotelli sulla papera del polacco contro il Sassuolo. Su Vlahovic le idee sono chiare: “È fortissimo, ha cattiveria e senso del gol. Non sta incidendo perché è la squadra che non sta girando”.
Un altro argomento caldissimo di questi giorni è ovviamente la panchina di Rudi Garcia, che non è partito bene al Napoli e non sembra aver instaurato un grande rapporto con la squadra: “Io Garcia lo amo. Bisogna dare tempo agli allenatori. Io l’ho avuto al Marsiglia, per me è una bravissima persona e anche un bravo allenatore. La lite con Osimhen? La ragione sta nel mezzo. Però da attaccante capisco Victor. Io mi preoccupo se Kvara e Osimhen escono e sono tranquilli”. Poi non può mancare l’argomento Inter: “Quest’anno può vincere lo Scudetto. La vedo in vantaggio rispetto a Juventus e Milan. Marko Arnautovic è fortissimo, è un buon acquisto per l’Inter. Non è facile rimpiazzare Dzeko, è un fenomeno”.
Un altro parecchio criticato soprattutto per un gioco tutt’altro che spumeggiante è stato Jose Mourinho, che Balotelli difende a spada tratta: “Non è mai stato un allenatore dal grande gioco. Lui è più carismatico, ti dà la grinta e cattiveria agonistica. A me faceva morire dal ridere. C’erano anche scontri, però ti motivava. Vince sempre, è un qualcosa che devi avere dentro. Come si fa ad attaccare Mourinho? È inattaccabile”.
Spazio ovviamente anche per le domande da casa, con tanta curiosità per il rapporto con Mancini tra Inter, City e Nazionale: “È stato come un papà ai tempi dell’Inter e del City. Ha sbagliato nell’ultima convocazione contro la Macedonia del Nord quando non mi ha chiamato. Ho rinunciato a determinati soldi per giocare in campionati competitivi ed essere chiamato. Queste cose le ho sofferte. Ma devo tanto a lui per la mia carriera”.
E non è mancato anche qualche paragone, confronto tra attaccanti: “Lautaro a me piace tantissimo. Mi ricorda il giovane Tevez, ma Carlitos è uno degli attaccanti più forti che abbia visto nella mia vita. Lautaro è uno dei numeri 9 più forti oggi, ma non è paragonabile a Tevez. Alla Juventus ha fatto quasi meglio Tevez che Ronaldo”.
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