Donadoni, ex ala di qualità, è oggi un tecnico con buona esperienza alle spalle. Al momento resta svincolato o c’è qualche club su di lui?
Roberto Donadoni è stato un calciatore talentuoso ed abile nelle proiezioni offensive, che vedemmo sia nel Milan che nella nazionale italiana. In molti ricorderanno la sua presenza ai mondiali di calcio di Italia ’90 e di Usa ’94.
Originario di Cisano Bergamasco e classe 1963, il suo profilo di giocatore lo classificava come rapido, tecnico, tatticamente versatile ed intelligente. In più era dotato di senso della posizione, dribbling e spirito di sacrificio. Insomma, un perfetto mix di qualità e quantità e per questo lo stesso Platini lo indicò in passato come il miglior giocatore italiano degli anni ’90 del secolo scorso.
Un jolly come lui non poteva che restare legato al calcio anche dopo la fine della carriera: la passione per il pallone non terminò infatti con il momento del ritiro – ed è una sorta di costante per non pochi ex calciatori. Roberto Donadoni, dopo un inizio di carriera all’Atalanta, giocò moltissimo nel Milan e terminò la sua carriera nella stagione 1999/2000 all’Al-Ittihad.
Diventò allenatore subito dopo, partendo da un club minore quale il Lecco, che nella stagione 2001/2022 militava in Serie C1. Di seguito sedette su più panchine – quasi sempre di Serie A – tra cui Genoa, Livorno, Napoli, Cagliari.
La sua ultima esperienza di allenatore risale ad alcuni anni fa, in Cina allo Shenzhen. Qui stette due stagioni, ma oggi è ancora nel mondo del calcio? Si tratta di una domanda che in pochi potrebbero farsi visto che da tempo di Roberto Donadoni si sono perse le tracce. Cosa fa nei tempi odierni? La sintetica scheda che segue, lo chiarirà.
Dopo l’ultima esperienza come mister in Italia, in cui allenò per tre stagioni il Bologna in A riuscendo sempre a portarlo alla salvezza, Donadoni scelse di guidare un club straniero, andando molto lontano e al di fuori del contesto del calcio europeo.
Fu infatti prescelto per allenare lo Shenzhen, club della Chinese Super League 2019, il massimo campionato calcistico del paese. Qui Donadoni – dicevamo – stette due stagioni, arrivando nel luglio 2019 per cercare di risollevare le sorti del club. Quest’ultimo infatti all’epoca si trovava con 14 punti raccolti in 20 giornate, in una posizione non consona alle ambizioni della società.
All’epoca Roberto Donadoni sostituiva il tecnico spagnolo Juan Caro, che nella stagione anteriore aveva centrato la promozione dalla seconda divisione. Alla prima stagione, con Donadoni in panchina, la squadra però non fu in grado di raggiungere la salvezza. Non retrocedette soltanto per un ripescaggio in un secondo tempo e, conseguentemente, il tecnico rimase in panchina ancora una stagione. Quella successiva però non partì di certo nel migliore dei modi: dopo tre sconfitte consecutive e il terzultimo posto in classifica – con appena tre punti nelle prime quattro giornate del torneo cinese – nell’agosto 2020 fu esonerato. Spiccava peraltro la sconfitta per 1-3 contro il Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro, all’epoca anch’egli alla guida di una squadra cinese.
Dal 2020 di lui si sono perse le tracce sul piano calcistico. O meglio formalmente non risulta più alla guida di alcuna squadra di calcio. Di fatto è un allenatore svincolato e quindi potenzialmente in grado di firmare un nuovo contratto e sedere su una nuova panchina.
Un po’ di tempo fa Roberto Donadoni era stato avvicinato alla panchina del Monza e a quella della Roma, ma poi non si concretizzò nulla. Lui interpellato dai giornalisti ha sempre risposto di essere in continuo aggiornamento e di non aver accantonato affatto l’idea di tornare ad allenare. Vuole però un progetto serio e con sufficienti garanzie, come spiegato a Sport Mediaset.
Nel frattempo ha ammesso di dedicarsi con soddisfazione agli hobby del tempo libero, tra cui in particolare la passione per il golf. Ma essendo Donadoni un allenatore ancora relativamente giovane, c’è da scommettere che lo rivedremo presto alla guida di un club oppure di una nazionale.
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