La Juventus vince ma non convince. All’Allianz Stadium finisce 1-0 ai danni del Lecce, a decidere è Milik. La prestazione dei bianconeri, però, è scialba, tra primo tempo e gestione del finale
Nelle battute conclusive del match mister Allegri si arrabbia coi suoi, un uomo i più, che non gestiscono i minuti finali lasciando il risultato in bilico. Tra i subentrati anche Miretti.
La Juve, con qualche fatica di troppo, ottiene il minimo sindacale. Vittoria di misura e tre punti. Eppure, contro il Lecce forse i tifosi si aspettavano qualcosa in più. Primo tempo contratto dei bianconeri, che occupano bene il campo ma non propongono molto di più, e lo fanno ad un ritmo blando. Il solo Chiesa in un paio di occasioni cerca di prendere la porta.
La ripresa non parte meglio, con il Lecce che esce dalla pancia dello Stadium con più voglia. Nel momento migliore dei giallorossi segna però la Juve, e i ragazzi di D’Aversa di spengono un po’. Nel finale i salentini rimangono anche in dieci e in vantaggio di un gol e di un uomo, Allegri chiede ai suoi una migliore gestione della sfera, per portare in porto la preziosa vittoria. L’allenatore non è soddisfatto dell’organizzazione di gioco nel finale.
Anche se poi nel post partita, tende a smorzare: “Nervoso? No, sono uscito dal campo quasi al fischio dell’arbitro. Mi sono arrabbiato perché a 30 secondi dalla fine dovevamo gestire meglio il pallone e non rischiare il contropiede. Il troppo entusiasmo alle volte ci fa fare delle cose sbagliate”. Allegri se la prende ancora con un aspetto mentale ed emotivo, e dunque con la scarsa lucidità dei suoi nel gestire i momenti della gara.
Juventus, Allegri cambia dopo il Sassuolo, ma non trova risposte col Lecce. Miretti entra nel finale… e il tecnico si arrabbia
Dopo la brutta sconfitta col Sassuolo, Allegri cambia qualcosa nell’XI titolare. Al Mapei Stadium l’allenatore bianconero aveva schierato per la prima volta dal suo ritorno la stessa formazione, dopo la vittoria con la Lazio.
La scelta di insistere sulla stessa formazione non paga. Da Lazio a Sassuolo, il risultato è diametralmente opposto. Da un lato la miglior prestazione – e vittoria – stagionale, dall’altro un capitombolo con pochi eguali nella storia della Serie A, per gli episodi che lo hanno segnato.
Un po’ di rotazioni con il Lecce, vedi Milik per Vlahovic e Cambiaso per Kostic, e due cambi per scelta tecnica. Rugani dentro e Gatti fuori… e ancora Miretti fuori e Fagioli dentro. Di nuovo la staffetta tra i due centrocampisti prodotti del vivaio. A fare le spese della sconfitta di Reggio Emilia, quindi, anche Miretti.
Fino alla gara contro il Sassuolo, Miretti aveva messo in mostra tutto sommato un buon inizio di stagione. Su quattro gare con il 2003 titolare, la Juventus ne aveva vinte tre. Si esclude proprio la gara coi neroverdi: unico match con Miretti titolare dove la Juve non ha vinto e dove tra l’altro il giocatore è stato sostituito al 45’, proprio per Fagioli. Nell’unica occasione dove non era in campo al fischio d’inizio, col Bologna, la Juve non ha fatto bene. Eppure il 20enne bianconero ha pagato i brutti 45’ minuti di sabato scorso, diventando uno degli epurati di Allegri per il Lecce. E subendo il ‘contro-sorpasso’ di Nicolò Fagioli, meno incursore e più bravo a dettare i ritmi.
Nel finale, ieri, Miretti entra per dare dinamismo e forze fresche al centrocampo. E sopratutto per gestire la palla, nei minuti conclusivi. Lui e Vlahovic non convincono appieno Allegri nella gestione degli ultimi palloni, che si arrabbia molto. Un cambio al 45’ e un ingresso non entusiasmante nel finale per Fabio Miretti, che deve ritornare a essere quello visto fino al match con la Lazio. Per dare seguito a quanto di buono fatto vedere nelle prime 50 gare con la maglia della Juventus.