All’Olimpico match fondamentale soprattutto per la Lazio, obbligata a vincere dopo il pareggio col Monza: scelte di formazione tutt’altro che scontate
Lazio e Torino si sfidano in uno dei match più interessanti della sesta giornata, il primo turno infrasettimanale della stagione. L’1-1 col Monza ha lasciato parecchi strascichi a livello mentale, oltre che di classifica. All’Olimpico però il clima è di pieno sostegno da parte dei tifosi laziali in questo immediato prepartita. “Tirate fuori le pa..e”, il coro che è tornato insieme però agli applausi. Ora serve solo remare tutti dalla stessa parte. Stanotte i biancocelesti sono rimasti in ritiro, obbligato a differenza di quanto avviene di solito. Fino all’ultimo Sarri si è portato i dubbi di formazione, fino a risolverli con più di qualche sorpresa. Ad esempio ci si aspettava che Zaccagni e Romagnoli riposassero, anche perché sulla carta sono tra i più ‘spremuti’.
Invece il tecnico della Lazio punta nuovamente su Casale, ma senza tenere in panchina il numero 13 che torna a formare la coppia d’oro dell’anno scorso dopo le occasioni concesse a Patric. Anche sulla fascia destra, un po’ a sorpresa, spazio a Lazzari con Marusic dall’altra parte. A stupire è senza dubbio il centrocampo, perché accanto all’irrinunciabile Luis Alberto ci sono Rovella e Vecino che erano in ballottaggio per una maglia da regista con l’uruguaiano che pareva in vantaggio. Invece chance prima da titolare per l’ex Monza e Juve che fino ad ora aveva giocato nemmeno un’ora in tutta la stagione. In tanti lo hanno invocato, ma Sarri aveva parlato dei nuovi acquisti come ‘non pronti’. Così è stato evidentemente per Kamada e Guendouzi, entrambi bocciati dopo il match col Monza (il francese) e l’Atletico Madrid (per il giapponese, che sabato non aveva giocato neanche un minuto). In attacco il tridente titolare, con Pedro e Castellanos ancora in panchina nonostante il desiderio di Lotito di vedere l’argentino per cui ha speso oltre 15 milioni.
Significative anche le scelte di Ivan Juric, che conferma in blocco la difesa e gli esternidi centrocampo, con Vojvoda recuperato ma non ancora al top. A centrocampo torna Ricci, cercato a lungo dalla Lazio in estate, con Tameze e non Ilici accanto a lui.
La vera sorpresa però è in attacco, con Vlasic a supporto delle due prime punte Zapata e Sanabria. Appena dieci giorni fa il tecnico era stato netto sull’ipotesi doppio centravanti: “La società ha preso Zapata perché voleva una punta più forte, non per farli giocare insieme. Adesso proprio non mi passa per la testa provare due punte. Voglio continuità di lavoro e migliorare ciò che stiamo facendo. Poche squadre giocano con due attaccanti, forse cinque in tutta Europa, e cambia davvero tutto”.
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