Momento complicato per Rudi Garcia al Napoli: il tecnico francese non ha altra strada per salvare la sua panchina
Due punti nelle ultime tre partite di campionato, una vittoria in Champions accolta quasi come una sconfitta dalla piazza: il Napoli dello scudetto si è smarrito improvvisamente.
Tra Rudi Garcia e la squadra sembra non essere scoccata la scintilla, i calciatori in campo appaiono la brutta copia di quelli ammirati lo scorso anno e i tifosi hanno già trovato il perfetto capro espiatorio: il tecnico francese.
Ecco allora lo spopolare dei #Garciaout sui social, con l’ombra dell’esonero che fa capolino dalle parti di Castel Volturno. Ne ha parlato anche Giancarlo Dotto, intervenuto ai microfoni del canale Twitch di Tv Play, per analizzare proprio la situazione Napoli. Il giornalista ha focalizzato la sua attenzione sulla faccia di Garcia dopo la sostituzione, con tanto di plateale protesta, di Osimhen a Bologna: “Ho visto la faccia di un uomo sgomento, sopraffatto da qualcosa di più grande di lui. Mi ha indotto compassione. Ha commesso errori, forse ha sottovalutato le difficoltà. Dire ‘scordiamoci il passato’ equivale ad un suicidio. In quel momento ho visto un uomo solo in una situazione fuori controllo”.
Calciomercato Napoli, destino Garcia già segnato: “Deve inventarsi un colpo di genio”
In queste condizioni il futuro di Rudi Garcia appare già segnato, lontano dal Napoli e da Napoli.
Ne è convinto Dotto che spiega anche il motivo che lo porta a pensare questo: “Garcia non lo conoscete e non lo conoscerete mai. Dà il meglio quando è in un contesto senza fantasmi. Deve lavorare senza pregiudizi. È arrivato nella situazione peggiore per lui”. Il motivo è da ricercare nell’ombra pesante di Spalletti: “Il legale con la città era fortissimo. Hanno vissuto un sogno straordinario e questo le cose si chiudono in maniera prematura, il legame è più passionale”.
Un problema per chiunque si fosse seduto sulla panchina azzurra, ma ancora di più per Garcia: “Non ha la corazza e la capacità – afferma Dotto – per sostenere una cosa del genere. È una storia scritta in partenza. O si inventa qualcosa di geniale per sopravvivere a Spalletti e entrare nella testa di Osimhen, oppure la partita è chiusa”.