Dopo l’iscrizione di De Laurentiis nel registro degli indagati, il Napoli rischia la riapertura del processo per l’affare Osimhen
Una delle notizie della settimana è stata l’iscrizione di Aurelio De Laurentiis nel registro degli indagati da parte della Procura di Roma. Un atto dovuto, che però potrebbe essere il preludio di una riapertura del processo per l’affare Osimhen: ecco cosa sta succedendo.
L’oggetto della contesa resta l’accordo tra Napoli e Lille per il trasferimento dell’attaccante nigeriano, protagonista negli ultimi giorni di situazioni controverse col club campano. Nell’affare Osimhen, infatti, sono stati inserite anche quattro contropartite tecniche: il portiere Karnezis e l’ormai celebre trio Manzi-Liguori-Palmieri. Il tutto per una valutazione di 20 milioni di euro. Dopo quanto successo alla Juventus nella scorsa stagione, ora anche il Napoli rischia.
Napoli come la Juventus per il caso Osimhen: ecco cosa rischia
In molti stanno affrontando la questione Osimhen, con annesse presunte plusvalenze fittizie, per riuscire a comprendere cosa rischia effettivamente il Napoli.
Sulle pagine di DerbyDerbyDerby.it, il giornalista Giovanni Capuano ha espresso le motivazioni per cui anche i partenopei rischiano di ripetere – anche se in forma minore – quello che è successo nella scorsa stagione alla Juventus. “Sarebbe strano se a Roma non ci fosse la curiosità di comprendere se tutto ha filato liscio con l’operazione col Lille“. Che sia stato tutto regolare, poi, è difficile da credere anche in considerazione dell’intervista rilasciata a Repubblica da da Luigi Liguori: il giocatore ha ammesso che in Francia non ci è mai stato, nemmeno per le visite mediche.
Ecco perché, secondo quanto ha espresso da Giovanni Capuano, “il Napoli rischia una multa, penalizzazione, afflittività e tutto il resto”. Insomma, le prossime settimane rischiano di essere molto delicate per il club partenopeo, che dovrà comprendere se quanto sta succedendo con la Procura di Roma potrà avere un risvolto anche sulla Giustizia Sportiva. Ai microfoni di TvPlay, l’avvocato di Aurelio De Laurentiis ha dichiarato che il patron azzurro non ha nessun timore di ripercussioni per quanto fatto, ma ha anche ammesso che non si può ancora escludere la riapertura del processo.