Tutto quello che c’è da sapere sulla miastenia oculare, la malattia di cui soffre Gattuso, nuovo allenatore dell’Olympique Marsiglia.
Gennaro Gattuso è ufficialmente il nuovo allenatore dell’Olympique Marsiglia, con l’ex campione del Mondo che è pronto a portare la compagine militante in Ligue 1 “tra le prime quattro, oppure mi mandano via” come ha dichiarato in conferenza stampa.
Una presentazione scoppiettante più che mai, che mostra fin da subito il carattere e lo spirito con cui l’ex giocatore del Milan ha mostrato non solo in campo ma anche in panchina.
Da anni, però, purtroppo l’allenatore deve fare i conti con una malattia autoimmune: stiamo infatti parlando della miastenia oculare. Impossibile non ricordare quando, intervistato, aveva confessato di soffrire di questa patologia autoimmune: ecco di che cosa si tratta.
La miastenia oculare è una malattia autoimmune le cui conseguenze coinvolgono i muscoli degli occhi e delle palpebre; il tutto, però, ha a che fare con un malfunzionamento del sistema immunitario.
Il corpo della persona affetta da questa malattia, infatti, inizia a produrre degli anticorpi che creare problemi alla contrazione muscolare, interrompendo di fatto la comunicazione tra nervi e muscoli. Non a caso, infatti, uno dei sintomi più comuni è quello della visione doppia (“Vedevo sei Ibrahimovic in campo, quando ho fatto un tackle su Nesta ho chiesto il cambio” aveva dichiarato Gattuso in un’intervista).
Questa patologia è particolarmente ostica da identificare in quanto, soprattutto nelle fasi iniziali, i sintomi sono molto lievi e possono essere facilmente attribuiti ad altre cause molto più ‘comuni’, come ad esempio un periodo di stress momentaneo o una stanchezza derivante da fattori esterni o ad periodo particolarmente pesante della propria vita.
Purtroppo ad oggi non esiste una vera e propria cura per la miastenia oculare (chiamata anche miastenia gravis), tuttavia esistono una lunga serie di trattamenti che, però, hanno come obiettivo soltanto quello di alleviare i sintomi.
Queste terapie riguardano, ad esempio, la somministrazione di inibitori della colinesterasi o terapie con corticosteroidi ed immunosoppressori. In alcuni soggetti è consigliata un’operazione chirurgica per rimuovere il timo, tuttavia, come dichiarato dalla dottoressa Tresoldi sul sito ufficiale del Gruppo San Donato, questa opzione sembra essere efficace soltanto su una parte dei pazienti.
A tutti coloro che soffrono di questa malattia, però, è fortemente consigliato il bendaggio dell’occhio interessato (per cercare di contrastare la visione doppia) e l’utilizzo di occhiali a stampella.
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