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Che fine hanno fatto i giocatori dell’Hellas Verona campione d’Italia nel 1985?

L’Hellas Verona nel campionato di A 1984/1985 ottenne un risultato incredibile e mai più ripetuto. Ecco cosa fanno oggi 5 di quella squadra.

Giuseppe Galderisi
Giuseppe Galderisi (LaPresse) – calciomercato.it

La Seria A degli anni ’80 vedeva le maggiori stelle internazionali contendersi la conquista dello Scudetto. E non sempre trionfavano le solite note. Se c’è una stagione che rimane negli annali proprio per l’esito inconsueto è quella del campionato 1984/1985, la quale vide alla fine l’affermazione dell’Hellas Verona.

Allo stadio Comunale di Bergamo, il club infatti pareggiò per 1-1 contro l’Atalanta laureandosi per la prima e unica volta, Campione d’Italia. La squadra allenata da Osvaldo Bagnoli costruì questo eccezionale successo su solide fondamenta.

Se il capocannoniere del torneo fu, per il terzo anno consecutivo, Michel Platini con 18 reti, non fu però la Vecchia Signora a trionfare in quella stagione. Vinse appunto il Verona con 43 punti (oggi appaiono pochi ma non bisogna dimenticare che all’epoca la vittoria valeva 2 punti e non 3 come oggi), davanti di quattro lunghezze rispetto al Torino e di cinque all’Inter. La squadra vincente chiuse il campionato con 15 vittorie, 13 pareggi e 2 sole sconfitte dimostrando una difesa quasi impenetrabile e l’attitudine a segnare spesso e volentieri.

La sintetica scheda che segue, ricorderà cinque figure chiave di quella formazione passata alla storia, e indicherà cosa fanno oggi. Alla fine anche la rosa completa di quella formazione che destò lo stupore del calcio italiano e non solo.

Giuseppe Galderisi, dopo i campi le panchine

Ex attaccante veloce e agile, Galderisi ha saputo fare molti gol, unendo le doti prettamente offensive alla capacità nel movimento senza palla. Un attaccante di bassa statura ma abile, all’occorrenza, anche nel colpo di testa e dotato di un tiro potente. All’Hellas Verona diede un contributo significativo per la conquista dello Scudetto nella stagione 1984/1985 ed, oggi, dopo aver fatto anche il commentatore televisivo per la tv pubblica e per quella privata, si dedica a tempo pieno al ruolo di allenatore.

Siede in panchina da più di vent’anni e finora ha guidato club minori tra cui l’Arezzo, il Pescara, il Foggia e l’Avellino. Oggi è il tecnico del Gelbison, ovvero una società calcistica di Serie D con sede nel comune di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno. Milita in Serie D.

In mezzo Briegel ospite nel 2019 allo stadio Bentegodi, che ospitò le partite casalinghe del suo Verona dello Scudetto
In mezzo Briegel ospite nel 2019 allo stadio Bentegodi, che ospitò le partite casalinghe del suo Verona dello Scudetto (LaPresse) – calciomercato.it

Hans Peter Briegel, dal pallone alle iniziative umanitarie

Il calcio italiano all’epoca era ambitissimo dai calciatori stranieri e, per questo, non deve sorprendere che nelle fila dell’Hellas Verona Campione d’Italia stagione 1984/1985 vi sia anche stato Hans Peter Briegel, centrocampista tedesco che con la sua selezione nazionale vinse il titolo di campione d’Europa nel 1980 e con cui fu vicecampione del mondo nel 1982 e nel 1986.

Dopo il ritiro nel 1988 quando militava nella Sampdoria, iniziò il percorso di allenatore che lo vide guidare club di calcio dall’inizio degli anni ’90 del secolo scorso fino al 2007. Tra il 2003 e il 2006 fu anche Ct dell’Albania.

Oggi Hans Peter Briegel ha detto stop alla carriera nel mondo del pallone, e ha scelto di cambiare vita – dedicandosi ad iniziative umanitarie. Come spiegato in un’intervista al settimanale per ragazzi ‘Il Giornalino’, nei tempi odierni vive stabilmente in Messico e là dal lontano 2008 ha creato una fondazione che si chiama Asistencia Educativa. Con la moglie Petra aiuta bambini di strada, persone emarginate e di giovani vite, cercando di farle uscire dalla situazione di degrado in cui si trovano.

La scintilla per questo tipo di attività scattò ai tempi dell’esperienza come calciatore quando con la Germania, all’epoca Ovest, fu nella selezione partecipante alla Coppa del Mondo del 1986. Ciò che vide in Messico lo portò a pensare di dover fare qualcosa in futuro per la popolazione locale e proprio l’attività umanitaria che oggi Briegel sta portando avanti rappresenta la concretizzazione di quel desiderio di aiutare i messicani.

Antonio Di Gennaro, un volto noto della tv e dei match di calcio

Di Firenze, classe 1958, anche Antonio di Gennaro faceva parte di quell’Hellas Verona che fece il miracolo. Ritiratosi dal calcio giocato nei primi anni ’90, Di Gennaro ha iniziato la carriera di allenatore ma senza portarla avanti a lungo. Seguì in Italia le sorti del tecnico turco Terim, prima alla Fiorentina e poi al Milan.

Oggi Antonio Di Gennaro è un nome che a più di una persona potrebbe suonare in qualche modo familiare: infatti l’ex calciatore è stato commentatore televisivo per Sky Sport e di seguito per Mediaset Premium.

Recentemente è stato visto in Rai a commentare le partite della UEFA Champions League in chiaro e quelle della nazionale italiana, insieme a Alberto Rimedio. Suo anche il ruolo di opinionista de La Domenica Sportiva. E’ altresi commentatore sportivo per le gare del Bari in una emittente locale.

Preben Elkjær Larsen, la carriera in ambito televisivo senza dimenticare il pallone

Il danese Larsen formava un temibile coppia insieme a Galderisi e dai loro gol è giunto un fondamentale contributo all’ottenimento dello Scudetto dell’Hellas Verona stagione 1984/1985. Proprio Larsen è considerato infatti uno dei più forti attaccanti del calcio della storia del suo paese.

Dopo il ritiro dal calcio giocato, avvenuto nel 1990, Larsen ebbe una brevissima carriera come tecnico, perché guidò la formazione danese del Silkeborg nella stagione 1995/1996.

In seguito si diede alla televisione, prima con il ruolo di direttore di una rete televisiva del proprio paese, poi anche in veste di commentatore televisivo, ruolo piuttosto comune tra gli ex calciatori.

Larsen fu soprannominato “Il sindaco di Verona” perché, dopo lo storico scudetto vinto nella città scaligera nel 1984-85, fu acclamato come primo cittadino dai tifosi locali, che vedevano in lui un vero e proprio uomo simbolo di quel successo inaspettato.

Luciano Marangon, la nuova vita in giro per il mondo

C’è chi forse di quella squadra ricorda anche Luciano Marangon, di ruolo difensore genio e sregolatezza. Con le sua abilità di calciatore, all’epoca anche lui insieme ai vari Galderisi e Briegel diede una grossa mano alla conquista dello Scudetto stagione 1984/1985 da parte dell’Hellas Verona.

Amante della bella vita anche durante gli anni del professionismo, Marangon – dopo aver appeso le scarpette al chiodo – non ha continuato nel mondo del calcio intraprendendo la carriera di allenatore, a differenza di suoi ex compagni.

Come dichiarato in un’intervista rilasciata qualche mese fa a Repubblica, in passato ha scritto un’autobiografia, ha svolto il lavoro del procuratore sportivo ma oggi l’ex difensore ha cambiato completamente vita e il calcio lo segue solo da appassionato. Infatti Luciano Marangon ha un ristorante ad Ibiza e apre locali in giro per il globo.

Rosa Hellas Verona campione d’Italia 1985/1986

Portieri: Claudio Garella, Sergio Spuri;

Difensori: Mauro Ferroni, Silvano Fontolan, Fabio Marangon, Luciano Marangon, Roberto Tricella;

Centrocampisti: Hans Peter Briegel, Luciano Bruni, Antonio Di Gennaro, Dario Donà, Pietro Fanna, Luigi Sacchetti, Antonio Terracciano, Franco Turchetta, Domenico Volpati;

Attaccanti: Preben Elkjær Larsen, Giuseppe Galderisi.

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