Questa sera si giocherà la seconda giornata della fase a gironi di Champions League
Dopo l’esordio complicato in casa della Real Sociedad, questa sera l’Inter tornerà in campo sul terreno della Champions League. La formazione nerazzurra, che dopo un incontro di sofferenza pura è riuscita a strappare un pareggio alla prima giornata, dovrà vedersela tra poche ore a San Siro contro il Benfica.
Una gara ricca di insidie, come sottolineato dal giornalista Fabrizio Biasin questo pomeriggio in diretta su Calciomercato.it in onda su TV Play: “Perdere stasera complicherebbe moltissimo il girone. Saresti con un punto dopo due giornate. Non sarebbe una bella cosa. Un pareggio non sarebbe gradito ai critici, ma terrebbe aperti i discorsi. Il Benfica invece non può permettersi di perdere. La sconfitta nella prima giornata costringe a fare risultato. Sono un po’ preoccupato. Le caratteristiche del Benfica possono dare fastidio all’Inter. Mi aspetto una partita complicata”.
Una partita comprensibilmente diversa rispetto al doppio confronto dei quarti della passata stagione, a fronte dei numerosi cambi operati dalle due formazioni nel mercato estivo: “L’Inter trova un Benfica diverso rispetto allo scorso anno. Hanno un Di Maria in più, che è in palla. Condivido quello che ha detto Calhanoglu che lo ha paragonato a Berardi, è un giocatore che può dare fastidio e il Benfica ha un’arma in più. Il loro impianto poi funziona sotto tutti i punti di vista. L’Inter è una squadra diversa, ha perso diversi titolari ma non l’identità. Stasera gioca con la formazione pressoché titolare, con Pavard, Dumfries e gli altri che conosciamo. Ci si aspetta che l’Inter porti quella consapevolezza acquisita dopo la finale, che può fare la differenza”.
Inter che anche questa sera sarà trascinata da un superlativo Lautaro Martinez, reduce dai quattro gol realizzati a Salerno.
A proposito dell’argentino, Biasin si è espresso così: “Posso solo essere banale su Lautaro. Il poker ha impressionato. Qualcuno dice che l’Inter è Lautaro dipendente e pensa che sia un problema, io penso sia una benedizione. Avere un giocatore del genere significa partire in partita sempre con basi solide. A me piace parlare di lui quando ha i momenti no, è facile farlo quando segna 4 gol. Mi piace parlare dello spessore del giocatore quando non è in partita, perché non succede mai: è sempre dentro la gara. Spesso si valuta in base ai gol e lo si massacra se non segna, ma la migliore prestazione tolta l’altra sera l’ha fatta nel derby, e non ha fatto gol. Da quando ha la fascia ha cambiato marcia mentalmente”.
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