Il Napoli, nella stagione 1986/1987, si è laureato campione d’Italia; andiamo a vedere che fine hanno fatto alcuni dei protagonisti
Quarantadue punti in classifica e più tre sulla Juventus seconda; il Napoli, nel campionato 1986/1987, è diventato campione d’Italia regalando una grandissima gioia ad un popolo non proprio abituato ad alzare lo scudetto. Squadra fortissima quella partenopea che riuscì a salire sul tetto più alto d’Italia.
Il trascinatore di quel Napoli, in quel campionato, è stato senza ombra di dubbio Maradona; l’argentino fu un leader indiscusso di una squadra capace di imporsi in Serie A. Stagione impossibile da dimenticare per il popolo partenopeo.
Iniziamo da Moreno Luigi Ferrario, ex difensore partenopeo che poteva giocare sia da centrale sia come libero, ruolo ormai inesistente. Quarantatré presenze tra tutte le competizioni di cui ventinove nel massimo campionato italiano per un giocatore fondamentale nella rosa partenopea.
Giocatore che, al Napoli, ha vissuto la parte più importante della sua carriera; diversi gli anni in cui ha indossato la maglia partenopea togliendosi anche diverse soddisfazioni a livello di trofei. Una volta appesi gli scarpini al chiodo e chiusa la carriera da calciatore, Moreno Luigi Ferrario ha iniziato l’avventura da tecnico finendo fino alle giovanili del Legnano.
Passiamo ora a Fernando De Napoli che, nella stagione 1986/1987, è sceso in campo quaranta volte tra tutte le competizioni. Centrocampista centrale che poteva essere impiegato anche come mediano davanti la difesa; nel corso della sua carriera ha giocato anche da esterno, era un giocatore che in campo metteva tutta la sua grinta e il suo agonismo.
Fernando De Napoli dava tutto e questa sua caratteristica gli ha permesso di conquistare la stima e l’affetto dei tifosi partenopei. Al termine della sua carriera da calciatore decide di cambiare completamente vita diventando il proprietario di un’enoteca.
Sempre in mezzo al campo non possiamo non andare a menzionare Salvatore Bagni; giocatore duttile tatticamente dal momento che poteva essere impiegato come centrale di centrocampo, mediano a protezione della difesa ma anche esterno di destra. Nella stagione 1986/1987 ha totalizzato quaranta presenze con sette gol e tre assist tra tutte le competizioni.
Oltre al Napoli, nel corso della sua carriera, ha vestito anche la maglia dell’Inter; un giocatore dotato di tecnica (e infatti poteva ricoprire il ruolo di esterno offensivo) ma anche tanta grinta e tanta determinazione che metteva al servizio della squadra.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo è diventato commentatore e opinionista per varie emittenti televisive. Da sottolineare, tra le competizioni che ha commentato, Europei 2008 e Mondiali 2010.
Passiamo al reparto offensivo e dobbiamo menzionare Giordano Bruno; il centravanti, nella stagione 1986/1987, ha realizzato quindici gol e tre assist tra tutte le competizioni dando un contributo fondamentale per la vittoria dello scudetto. Nella sua carriera ha vestito maglie importanti come quelle di Napoli e Lazio.
Giocatore completo in grado di unire sia la tecnica del trequartista sia la qualità del centravanti; tra le sue qualità più importanti non possiamo non andare a menzionare il suo dribbling e un tiro decisamente pericoloso per gli avversari. Anche lui, come Salvatore Bagni, dopo aver chiuso la carriera da calciatore e ha iniziato quella da opinionista e commentatore raccontando soprattutto le partite della nazionale.
Concludiamo con una vera e propria leggenda dei partenopei, uno che non sarà mai dimenticato dai tifosi di una piazza che vive il calcio con estrema passione. Diego Armando Maradona, fantasista in grado con la sua tecnica di andare a mettere in difficoltà le difese avversarie, ha realizzato diciassette gol e sette assist in tutte le competizioni dando un contributo determinante per la vittoria del titolo.
Giocatore con una tecnica unica; avere uno come Maradona in campo significava partire con un gol di vantaggio. Per le difese avversarie era praticamente impossibile da marcare e lui poteva decidere, tranquillamente, di mettere i compagni davanti la porta avversaria o di mettersi in proprio calciando in porta.
Passaggio, dribbling e visione di gioco erano tra le sue caratteristiche principali; giocatore completo dotato, tra le altre cose, di una grande personalità e immensa leadership. In campo ci si affidava a Maradona visto la sua capacità di spostare gli equilibri con una semplice giocata.
Dopo la carriera, straordinaria, da giocatore ha iniziato quella da tecnico e tra le sue esperienze non possiamo non menzionare l’avventura sulla panchina dell’Argentina. La sua scomparsa ha scosso tutto il mondo partenopeo (oltre a quello argentino) rendendo Diego Armando Maradona l’eroe dei due mondi; giocatore che non sarà mai dimenticato per quello che ha dato nel mondo del calcio.
Portieri: Di Fusco, Garella
Difensori: Bigliardi, Bruscolotti, Carannante, Ferrara, Ferrario, Filardi, Marino, Renica, Volpecina
Centrocampisti: Bagni, Caffarelli, De Napoli, Muro, Romano, Sola
Attaccanti: Carnevale, Giordano, Maradona, Puzone
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