La stagione 1994/1995 ha visto la Juventus laurearsi campione d’Italia; andiamo a vedere che fine hanno fatto alcuni dei protagonisti
Settantatré punti a fine campionato e un più dieci sulla seconda in classifica, la Lazio, testimoniano un dominio evidente da parte dei bianconeri nella stagione 1994/1995. La Juve ha dato una dimostrazione di forza incredibile e una forza, qualitativa e tecnica che nessuna squadra è stata in grado di contrastare.
Squadra decisamente superiore rispetto alle altre e che è andata a vincere meritatamente il campionato; andiamo a vedere che fine hanno fato alcuni dei protagonisti di una stagione a tinte bianconere.
Iniziamo da Angelo Peruzzi, uno dei portieri più forti del suo tempo e che ha avuto una carriera importantissima vestendo maglie prestigiose come quelle di Roma, Juventus, Inter e Lazio. Nel suo palmares vanta tre scudetti vinti con i bianconeri e, nella stagione 1994/1995, è sceso in campo quarantatré volte e di queste ventisei in Serie A.
Angelo Peruzzi è stato un portiere estremamente fisico ma, nonostante questo, si distingueva per essere abile sia nelle uscite sia tra i pali. Estremo difensore decisamente affidabile e che dava sicurezza alla propria squadra; con Peruzzi tra i pali, la Juventus scendeva in campo con la convinzione di avere un giocatore, in porta, in grado di fare la differenza.
Una volta terminata la carriera da calciatore, Peruzzi ha fatto parte dello staff della nazionale; è stato anche vice allenatore dell’Under21 prima di svolgere un ruolo dirigenziale nella Lazio tra il 2016 e il 2021.
A livello difensivo, invece, dobbiamo andare a menzionare Moreno Torricelli; dal punto di vista tattico parliamo di un giocatore che poteva essere impiegato sia come terzino sinistro sia come terzino destro. In tutta la stagione è sceso in campo quarantuno volte dando un contributo fondamentale per la vittoria della scudetto.
Giocatore abile in entrambe le fasi di gioco; Torricelli, infatti, poteva aiutare sia la fase difensiva sia rappresentare una soluzione in più a livello offensivo accompagnando costantemente l’azione della propria squadra. Una volta terminata la carriera da calciatore e aver appesi gli scarpini al chiodo, l’ex terzino ha iniziato ad intraprendere l’avventura da allenatore. Ama anche andare in bici.
Passiamo, ora, al centrocampo e dobbiamo andare a parlare di Deschamps; mediano in grado di giocare davanti la difesa e che, in tutte le competizioni, ha collezionato ventitré presenze. Centrocampista abile dal punto di vista tattico e in grado di dettare tempi e ritmi di gioco.
Una delle sue caratteristiche principali era l’agonismo e il temperamento che metteva in campo; Deschamps, quando iniziava la partita, dava sempre il cento per cento non mollando neanche di un centimetro. Altra sua qualità, la capacità di andare a proporsi anche in fase offensiva per dare una soluzione in più alla propria squadra.
In campo dava la sensazione di essere una sorta di allenatore e questa impressione è stata, poi, confermata dalla carriera da tecnico di Deschamps che ora guida la nazionale francese con cui ha raggiunto obiettivi importanti.
Sempre per quanto riguarda il centrocampo non possiamo non andare a parlare di Paulo Sousa; il classe 1970 è stato uno dei protagonisti di quella stagione andando a fornire un contributo determinante in mezzo al campo.
Era un centrocampista centrale dottato di buonissima qualità tecnica, senso della posizione e con una visione di gioco decisamente importante che gli permetteva di andare ad effettuare passaggi precisi per i propri compagni. Era inoltre molto abile nel recuperare la palla agli avversari; gli infortuni, purtroppo, gli hanno impedito di rendere al meglio.
Terminata la carriera da calciatore, Paulo Sousa (con il tempo) è diventato allenatore e ad oggi è in Serie A dove guida la Salernitana con l’obiettivo di portarla alla salvezza il prima possibile.
Concludiamo con Fabrizio Ravanelli, uno degli attaccanti della Juventus campione d’Italia nel 1995; trenta gol e dieci assist per il centravanti in tutte le competizioni. Giocatore che ha dato un contributo notevole per la conquista dello scudetto bianconero.
Tra le sue caratteristiche ricordiamo il dinamismo e la forza fisica; Fabrizio Ravanelli era abile con entrambi i piedi e possedeva un fiuto del gol come pochi altri. Lui agiva, principalmente, da seconda punta e grazie ai suoi movimenti permetteva all’attaccante di avere una maggiore libertà all’interno dell’area di rigore avversaria.
Giocatore che, in diverse circostanze, si incaricava di battere i calci di punizione e questo per la sua enorme tecnica. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Fabrizio Ravanelli è stato opinionista in due emittenti televisive.
Portieri: Peruzzi, Rampulla, Squizzi
Difensori: Fusi, Carrera, Ferrara, Orlando, Kohler, Torricelli, Porrini
Centrocampisti: Deschamps, Conte, Di Livio, Paulo Sousa, Tacchinardi, Jarni, Marocchi
Attaccanti: Del Piero, Baggio, Ravanelli, Vialli, Fantini, Grabbi
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