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Che fine hanno fatto i giocatori della Lazio campione d’Italia nel 1974?

La Lazio vinse il suo primo Scudetto al termine della stagione 1973/1974. Un focus su 5 giocatori chiave di quell’impresa calcistica.

Chinaglia e Lotito nel 2004
Chinaglia e Lotito nel 2004 (LaPresse) – calciomercato.it

La Serie negli anni ’70 vide assegnare lo Scudetto ad una squadra che in passato non l’aveva ancora vinto. Furono i biancocelesti della Lazio ad aggiudicarsi il titolo della stagione 1973/1974, dopo una cavalcata vincente in cui un contributo chiave fu dato dal bomber Giorgio Chinaglia che, con 24 reti, vinse anche il titolo di capocannoniere del torneo.

All’epoca il campionato iniziava ad ottobre, per concludersi a maggio, anche in considerazione del minor numero di gare rispetto ad oggi. Si trattò infatti di un torneo di A a 16 squadre, in cui la Lazio si impose grazie ad un ruolino di marcia di tutto rispetto: 18 vittorie, 7 pareggi e 5 sconfitte la decretarono vincente, con due lunghezze di vantaggio rispetto alla Juventus seconda e sette sul Napoli terzo. La Lazio conseguì lo Scudetto con ‘soli’ 43 punti, poiché all’epoca la vittoria consegnava due punti e non tre.

Di seguito una sintetica scheda ricapitolerà chi sono stati 5 giocatori chiave di quella formazione che – per la prima volta – portava a casa il titolo nazionale, partendo ovviamente dal bomber Chinaglia. Infine spazio anche per i nomi di tutta la rosa completa della stagione 1973/1974. I dettagli.

Giorgio Chinaglia: l’uomo simbolo della Lazio dello Scudetto

Toscano di Carrara, Giorgio Chinaglia fa ovviamente parte della cinquina dei nomi da menzionare nella Lazio del primo Scudetto. In quel campionato – dicevamo – fu capocannoniere del torneo, dando un contributo chiave al successo finale dei biancocelesti.

Nella primavera del 1976 l’addio al club di Roma, poiché scelse di giocare fino al 1983 nei New York Cosmos, squadra statunitense di calcio. Erano gli albori del soccer negli Usa e Chinaglia si ritagliò anche là un ruolo da protagonista. Dopo l’esperienza americana si ritirò dal calcio giocato nei primi anni ’90, dopo una brevissima esperienza nel dilettantismo con il Villa San Sebastiano.

Negli anni ’80 fu presidente della Lazio, continuando a vivere occupandosi di pallone. E’ stato anche presidente di club come il Foggia e il Lanciano. Dopo il ritiro Giorgio Chinaglia fu visto anche in ambito giornalistico, partecipando a programmi Rai di ambito sportivo e facendo il commento tecnico alle partite sul finire degli anni novanta del secolo scorso. Anche lui come altri ex calciatori tentò l’avventura in politica, ma senza fortuna.

Giorgio Chinaglia scomparve prematuramente all’età di 65 anni nel 2012 in Florida, a causa delle conseguenze di un infarto. Oggi è sepolto a Roma vicino a Giuseppe Wilson, suo amico e capitano in quella squadra e a Tommaso Maestrelli, allenatore dei biancocelesti campioni nella stagione 1973/1974.

Da notare che ad oggi resta il giocatore italiano con la miglior media reti segnate per gare disputate. Un primato che difficilmente sarà superato.

Wilson insieme al presidente laziale Lenzini esulta per lo Scudetto vinto nel 1974
Wilson insieme al presidente laziale Lenzini esulta per lo Scudetto vinto nel 1974 (LaPresse) – calciomercato.it

Giuseppe Wilson, l’amicizia con Chinaglia e il calcio anche dopo il ritiro

Di quella squadra Campione d’Italia non si può non citare anche Giuseppe Wilson, calciatore italiano ma di origini inglesi come evidenzia il cognome. Il padre fu infatti un militare di stanza alla Nato in Italia. In campo fu difensore, capitano della Lazio campione d’Italia nella stagione 1973-74. Calciatore duttile, fu utilizzato prima come terzino e poi come libero, perché in possesso di doti di regia come pure di un tocco elegante, di grinta e spirito combattivo.

Giocò molto tempo nei biancocelesti, con una breve parentesi al New York Cosmos, in cui militò su invito del suo amico e compagno di squadra Giorgio Chinaglia. La sua ultima esperienza nel calcio giocato fu con l’Inter Montreal nel 1983.

Dopo il ritiro restò anche lui nel mondo del pallone, in quanto ottenne il ruolo di direttore tecnico del Cerveteri, ma anche comparve in veste di opinionista sportivo nei programmi dell’emittente radiofonica Radiosei.

Giuseppe Wilson ha da tempo lasciato i tifosi della Lazio, che lo ricordano tuttora con affetto. Infatti l’ex calciatore scompare improvvisamente a Roma, all’età di 76 anni, nel marzo 2022 a causa di in ictus. Oggi è sepolto ella cappella della famiglia Maestrelli, accanto al suo ex allenatore dello Scudetto, Tommaso Maestrelli, ed a Giorgio Chinaglia.

Vincenzo D'Amico
Vincenzo D’Amico (Ansa) – calciomercato.it

Vincenzo D’Amico, la passione per la Lazio lunga una vita

Attaccante talentuoso e spalla di Giorgio Chinaglia nei biancocelesti che vinsero il loro primo Scudetto nella stagione 1973/1974, Vincenzo D’Amico è stato una delle bandiere di quella Lazio vittoriosa in Serie A.

Originario di Latina, D’Amico eccelleva a centrocampo per le capacità tecniche e molto spesso era utilizzato dall’allenatore Maestrelli per costruire intelligenti giocate offensive in appoggio alle punte. Ecco perché D’Amico giocò anche come seconda punta o ala. Eccelleva altresì nel dribbling e nei calci di punizione.

Con i biancocelesti fu in squadra dal 1971 al 1986, ma ebbe un brevissimo percorso anche nel Torino. Come calciatore professionista ha terminato la carriera nel 1988.

Dopo il ritiro allenò a livello giovanile per alcuni anni e fu osservatore della Lazio. Ebbe altresì un percorso dirigenziale in realtà calcistiche minori. In particolare dal 2007 al 2009 fu dirigente del Latina, sua città natale. In molti lo ricorderanno in veste di commentatore sportivo e opinionista in Rai.

Nel maggio del 2023 Vincenzo D’Amico rivelò pubblicamente di avere un tumore, che purtroppo lo costrinse ad un prematuro decesso all’età di 68 anni, il primo luglio 2023.

Renzo Garlaschelli, dal rigore decisivo al ruolo di opionionista in tv

Insieme a Giorgio Chinaglia e Vincenzo D’Amico, in quella Lazio del primo Scudetto c’era titolare in attacco anche Renzo Garlaschelli, ala destra originaria di Vidigulfo e classe 1950. Con dieci reti, contribuì in modo sostanziale al trionfo nella stagione 1973/1974 ma nei biancocelesti stette per molte stagioni. Nella sua carriera fu visto anche nelle fila di squadre quali il Como e il Pavia, club in cui cui si ritirò nel 1984.

Da notare che con il club rivale della Roma, Garlaschelli realizzò 64 reti restando oggi nella top ten dei marcatori nella storia della società. In particolare fu lui a procurarsi il calcio di rigore che successivamente fu trasformato da Chinaglia, e che permise alla Lazio di avere i punti necessari per garantirsi lo Scudetto della stagione 1973/1974.

Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, Renzo Garlaschelli non scelse di allenare come tanti altri suoi colleghi. Non di rado è apparso in veste di opinionista sportivo nei programmi dell’emittente radiofonica Radiosei. Oggi l’ultrasentantenne Renzo Garlaschelli vive a Vidigulfo, sua località di nascita: si è ritirato a vita privata da tempo ma segue ancora il calcio come appassionato.

Sergio Petrelli, negli anni ’90 una panchina inaspettata

Tra i calciatori ancora in vita di quella straordinaria Lazio, c’è anche Sergio Petrelli. Originario di Ascoli Piceno e classe 1944, fu difensore titolare della Lazio vincente degli anni ’70. Dopo le giovanili alla Juventus, Petrelli vestì diverse altre maglie, tra cui quella del Pisa, del Verona e della rivale Roma.

L’apice fu della sua carriera ovviamente nella stagione 1973-74, in un campionato in cui le prestazioni di Petrelli in difesa si combinarono con gli exploit di giocatori come Pulici, Chinaglia, Wilson, Frustalupi e Re Cecconi. In quel campionato Petrelli totalizzò 22 presenze e 1 rete e anche lui dunque fa parte, a pieno titolo, dei protagonisti dell’impresa del primo Scudetto laziale.

L’ultima stagione con i biancocelesti fu la 1975/1976, quando il difensore lasciò la Lazio, per chiudere le carriera in compagini minori quali il Tortoreto e L’Aquila. Fu all’epoca giocatore-allenatore. Nella seconda metà degli anni ’90 del secolo scorso, Petrelli sedette sulla panchina del Lampedusa. Oggi si gode il riposo della vecchiaia senza dimenticare la sua passione di una vita, il calcio.

Rosa Lazio campione d’Italia 1973/1974

Portieri: Giuseppe Avaliano, Avelino Moriggi, Felice Pulici.

Difensori: Mario Facco, Domenico Labrocca, Luigi Martini, Giancarlo Oddi, Giustino Paris, Sergio Petrelli, Luigi Polentes, Giuliano Tinaburri, Giuseppe Wilson.

Centrocampisti: Sergio Borgo, Vincenzo D’Amico, Mario Frustalupi, Fausto Inselvini, Pierpaolo Manservisi, Ferruccio Mazzola, Franco Nanni, Luciano Re Cecconi, Franco Tripodi.

Attaccanti: Vito Chimenti, Giorgio Chinaglia, Paolo Franzoni, Renzo Garlaschelli.

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