La Juventus va avanti senza Paul Pogba e non si dica che l’ambiente non ci aveva ormai fatto l’abitudine. Lo scorso anno praticamente sempre fermo ai box. Questa stagione spiragli di ripresa, poi la stangata della positività al testosterone
I tifosi bianconeri ormai in testa hanno una Juve senza Pogba, come se non ci fosse mai stato il ‘2.0’ del francese a Torino. Anche la società bianconera, però, si muove per un dopo ‘Polpo’.
La Juventus, a livello meramente numerico, perde una pedina. L’inserimento nella rosa di Paul Pogba anche al 70% avrebbe comunque comportato un valore aggiunto nel gruppo di Allegri. Scemando questa opportunità, oltre alla qualità che il francese avrebbe potuto fornire alzando il livello delle prestazioni della ‘Signora’, l’allenatore livornese resta senza un uomo sulla mediana.
La coppia di direttori Giuntoli-Manna sta vagliando alcune ipotesi, valutando se sia necessario un innesto già nel mercato invernale di gennaio. Le sole due competizioni nazionali permettono riflessioni attente e oculate. Non è necessario, in assoluto, per la Juve correre ai ripari, ma qualche idea c’è.
Ad oggi il centrocampo della Juventus vede su tutti Adrien Rabiot e Manuel Locatelli assoluti protagonisti. Il terzo slot del centrocampo se lo giocano sempre Nicolò Fagioli – miglior giovane della scorsa Serie A – e Fabio Miretti. C’è poi ancora Weston McKennie, schierato esterno ma di ruolo centrocampista e mezzala, a cui si aggiunge anche Hans Nicolussi Caviglia, altro prodotto del vivaio. Il valdostano non ha trovato sinora spazio, ma ha dimostrato la scorsa stagione di avere della carte da giocarsi, quando vestiva la maglia della Salernitana. Insomma, sei interpreti per tre posti. Ai membri della prima squadra, Allegri potrebbe pensare di aggregare Joseph Nonge, centrocampista della Juventus Next Gen, uno dei giovani in rampa di lancio in casa Juve.
Dietro le scrivanie della Continassa si lavora per cercare, eventualmente, di cogliere una buona opportunità sulla mediana. Il dopo Pogba parte dalle idee, la Juventus a gennaio non potrà fare grandi investimenti.
Il football director Cristiano Giuntoli e il direttore sportivo Giovanni Manna si guardano intorno, per valutare le opportunità già in vista di gennaio. I nomi forti che piacciono sono due, ma non sono i soli.
Si parta col nome più spendibile per il mercato invernale, quel Pierre Emile Hojbjerg che può trasformarsi in una occasione low cost. Il danese classe ’95 non gioca nel Tottenham e per la dirigenza può essere un affare. La Juve non può fare grossi investimenti e lavora su profili in prestito, con diritto di riscatto. Ecco perché il centrocampista degli Spurs fa gola per gennaio. Il desiderio, però, è Khephren Thuram del Nizza. Classe 2001, fratello di Marcus dell’Inter e figlio dell’ex bianconero Lialian, il centrocampista della formazione della Costa Azzurra è il vero pallino della dirigenza e di Allegri. Costa però molto, non meno di 40 milioni… per gennaio pare impossibile.
I nomi osservati non finiscono qui. Nel corso dell’ultimo match a San Siro, tra Inter e Benfica, il direttore Giuntosi ha osservato con attenzione il talento 2004 Joao Neves, stellina dei lusitani; e Orkun Kokcu, classe 2000 delle ‘Aquile’. Profili che stuzzicano, ma la società portoghese è bottega cara. In vista del mercato estivo, altri nomi sul taccuino di Giuntoli-Manna sono quelli di Emmanuel Koné, francese 2001 del Borussia Monchengladbach e Habib Diarra (2004 già seguito in estate), anche lui transalpino e in forza in Ligue One, nelle file dello Strasburgo. Nomi che piacciono, ma che costano. La Juventus per gennaio lavora sul profilo del prestito. Tutti questi profili sono da tenere in considerazione solo per giugno. Ecco perché, in assenza di una occasione appetibile dal punti di vista anche economico, non è scontato che la Juventus sostituisca numericamente Paul Pogba.
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