E’ arrivato l’esito che si attendeva. Le tanti chiacchierate contro-analisi di Paul Pogba hanno confermato la positività ai metaboliti del testosterone. Tutto quasi già scritto, ma era un passaggio obbligatorio di questa vicenda
Nessuna sorpresa dunque. Pogba è positivo al test anti-doping, e le analisi sul ‘campione B’ confermano quanto emerso dagli esami effettuati in seguito a Udinese-Juventus del 20 agosto scorso.
Il segreto di Pulcinella, è un po’ così alla fine dei conti. Sì, perché era difficile pensare a uno stravolgimento della situazione. Perché il testosterone è una sostanza facilmente tacciabile, la scienza ha fatto passi avanti e dunque se proprio un atleta vuole alterare le proprie prestazioni, non va a assumere proprio questa. O per lo meno, pare davvero grossolano farlo. Ecco perché la situazione assume dei caratteri grotteschi.
In tutto ciò, ci sarebbe stata anche una mezza confessione del giocatore che appena nei giorni successivi alla positività, avrebbe in qualche maniera ammesso, nelle stanze della Continassa, di aver consumato il famigerato integratore, comprato o comunque reperito negli Stati Uniti. Senza, evidentemente, consultare lo staff medico della Juventus. Ecco perché era davvero difficile aspettarsi un esito differente da quello che era già emerso lo scorso 11 settembre.
Per il francese adesso inizia un iter giudiziario non indifferente, la difesa del centrocampista deve puntare all’involontarietà dell’assunzione. Tutti gli scenari e la posizione della Juventus.
Il centrocampista francese dovrà ora difendersi davanti al tribunale anti-doping. Per Pogba, in queste sedi, ci sono due grandi possibilità. La prima, in sede di difesa, è quella di riuscire a dimostrare l’involontarietà e la buona fede: ossia aver assunto questo integratore non consapevole però che contenesse una sostanza considerata dopante. In questo scenario, gli anni di squalifica sarebbero al massimo due, con possibilità di attenuanti di vario genere.
Lo scenario secondo, più grigio per il centrocampista, è che il tribunale anti-doping decreti la volontarietà dell’assunzione del testosterone attraverso un integratore alimentare. In tal caso, il numero 10 bianconero, rischia fino a quattro anni di squalifica e per lui la situazione diventerebbe molto più complessa. In ogni caso, anche se il francese riuscisse a dimostrare l’involontarietà, il rapporto con la Juventus è destinato a terminare attraverso la risoluzione del contratto.
Ci sarebbe anche il terzo scenario, meno plausibile, del patteggiamento, che può essere richiesto sia dal tribunale sia dalla difesa del ‘Polpo’. Sarebbe in ogni caso una ammissione di responsabilità. In questo caso, si andrebbe verso una riduzione della pena del 50%. Esempio concreto, da quattro a due anni. Uno scenario comunque marginale.
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