Il Cagliari di Claudio Ranieri vuole tirare uno sgambetto alla Roma: Claudio Ranieri a caccia del colpaccio contro la sua ex squadra, ora allenata da Mourinho
Fanalino di coda dopo le prime sette giornate di campionato, il Cagliari di Claudio Ranieri ospiterà la Roma nel match valevole per l’ottavo turno di Serie A, a caccia del primo successo di questa stagione.
Va a caccia della prima vittoria stagionale il Cagliari di Claudio Ranieri che, dopo il ritorno in Serie A, ora lotterà con tutte le proprie forze per mantenere la categoria. L’inizio di stagione non è stato dei migliori, con appena 2 punti raccolti e un digiuno di gol e vittorie che comincia a pesare.
“Con la nave che lentamente affonda man mano che si perdono i punti, si alzano le acque, io devo essere la scialuppa di salvataggio” ha dichiarato il tecnico dei sardi, Claudio Ranieri, al Corriere dello Sport quando mancano due giorni alla partita con la Roma. Una partita dal sapore speciale per il tecnico classe ’51, nato a Roma e in giallorosso sia da calciatore che da allenatore.
“Lui è un grande. Tanto di cappello” ha dichiarato Ranieri parlando di José Mourinho che domenica affronterà in campo, con l’obiettivo di tirare uno sgambetto allo Special One. Lo definisce un “allenatore ottimo”.
Il collega portoghese gli diede “del settantenne”, ma Ranieri assicura che “sono cose nostre, cose che abbiamo messo a posto, superato abbondantemente, lui mi ha conosciuto meglio”. A proposito della Roma, Ranieri ricorda la sua versione migliore: “Quella che presi a zero da Spalletti, facemmo più punti dell’Inter del triplete, però loro vinsero per due”. Impossibile non parlare della sua fede giallorossa: “Non l’ho mai nascosto e mai lo nasconderò, poi sono un professionista e faccio il lavoro per la squadra che alleno”
Sul rischio di essere esonerato: “Il giorno in cui mi vedessero depresso, o non più in grado di comandare la barca, sarebbe addirittura opportuno”. Se Ranieri fosse il presidente e vedesse “che il mio allenatore non ha più in mano lo spogliatoio, dovrei cacciarlo giocoforza. Non sarebbero certamente i risultati a spingermi al licenziamento. Da uomo di sport mi sento di dire questo, poi ogni presidente è libero di fare quello che vuole, ci mancherebbe”.
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