Un allenatore critica José Mourinho, parlando di un grande tecnico ma solo nel passato del trainer lusitano
“È stato anche un grande allenatore, ora non mi pare“: questo il giudizio lapidario su José Mourinho da parte di un allenatore italiano.
“Quando si parla di Mourinho bisogna star zitti e fare standing ovation”. Questo il giudizio sul tecnico della Roma da parte di Andrea Agostinelli, allenatore ed opinionista tv che ha allenato, tra le altre, Piacenza, Napoli, Salernitana e Avellino. Intervenuto ai microfoni di TvPlay nel corso della trasmissione ‘Gol di tacco’, Andrea Agostinelli si è soffermato su diversi aspetti, tra cui quello relativo a José Mourinho, tra i personaggi più controversi del panorama calcistico italiano.
Secondo Agostinelli “ci sono dei momenti in cui bisogna anche saper prendere le critiche”. Chiaro il riferimento agli ultimi anni dello Special One: “Quando negli ultimi 3, 4 o 5 anni non hai più fatto bene, vuol dire qualcosa”. Agostinelli ipotizza che Mourinho sia “stanco” e sottolinea: “Non è possibile che sia stato sempre un vincente, ha iniziato a fare male”.
Roma, Agostinelli perentorio su Mourinho
Un declino nei risultati osservato anche in Inghilterra, anche se “ha vinto la Conference League”. In conclusione, Agostinelli ha definito Mourinho “un grande comunicatore”, ma chiosando: “Prima è stato anche un grande allenatore, ora non mi pare“.
Nel corso del suo intervento, Agostinelli si è soffermato anche su due talenti del campionato di Serie A. Il primo è Rafael Leao, che Agostinelli non vorrebbe mai avere contro, anche se “deve fare qualcosa in più, è ancora giovane. I grandi campioni, timbrano tanti gol. Deve essere più decisivo“.
Impossibile non parlare anche di Domenico Berardi. A tal proposito, Agostinelli si chiede “perché nessun top club italiano lo ha acquistato”. Secondo Agostinelli, infatti, Berardi “decide le partite” grazie alla sua abilità nello “spostare palla e fare gol. Ormai non dribbla neppure più gli avversari“.