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Bufera Agnelli-Elkann: “Errori molto gravi”

La crisi della Juventus e le critiche durissime ad Andrea Agnelli e John Elkann: dichiarazioni nette sugli errori commessi

Dopo le vicende burrascose dell’ultimo anno, la Juventus sta provando a rialzarsi e ripartire per un nuovo ciclo, ma non è facile. Il presente è ancora condizionato, per tanti motivi, da quanto accaduto in passato.

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Andrea Agnelli © LaPresse – Calciomercato.it

E’ una Juventus che cerca di porre maggiore attenzione ai conti e alla sostenibilità e che nel frattempo deve tentare, sul campo, di ottenere i migliori risultati possibile. Fondamentale provare a raggiungere la qualificazione alla prossima Champions League. Intanto, la gestione societaria fino allo scorso anno è stata duramente stigmatizzata da Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente bianconero.

Juventus, atto d’accusa: “Elkann doveva accorgersi degli errori di Agnelli”

Ospite di ‘Tv Play’, Cobolli Gigli non ha rilasciato dichiarazioni tenere nei confronti di Andrea Agnelli e di John Elkann, autori di errori gravi.

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John Elkann © LaPresse – Calciomercato.it

Si parte dall’acquisto di Cristiano Ronaldo, momento dal quale le cose sono precipitate: “Non avrei mai portato Ronaldo alla Juventus, sono stato uno dei pochi che riteneva che il suo arrivo fosse sbagliato, perché poteva sfasciare un po’ la squadra – ha spiegato Cobolli – Ricordo una vicenda ridicola: Sarri in giacca e cravatta sullo yatch di Cristiano Ronaldo, che si presentava al suo allenatore in costume da bagno”. Per poi passare all’analisi impietosa dell’operato della dirigenza: “Non sono state fatte cose in linea con quello che deve essere fatto per una società quotata in borsa come la Juve, seguendo regole che ho seguito io – ha aggiunto l’ex numero uno del club – Hai il dovere di gestire una società con trasparenza nei confronti di chi ha venduto le azioni e questo negli ultimi anni a mio modesto avviso non è stato fatto. Anche Elkann avrebbe dovuto accorgersi un po’ prima che la situazione non era più come prima. Sicuramente era difficile dire al cugino “attento a quello che fai”. Ma gli errori sono stati pagati in maniera pesante. I numeri dicono che la qualità della gestione negli ultimi anni è stata profondamente sbagliata”.

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