Caso diplomatico al termine del match giocato giovedì in Conference League: interviene anche il Primo Ministro
Sta rischiando di creare un vero e proprio caso diplomatico quello che è accaduto giovedì ad Alkmaar in occasione della sfida tra Az e Legia Varsavia valido per la fase a gironi di Conference League, vinto per 1-0 dai padroni di casa grazie ad un gol del centravanti greco Pavlidis.
Al termine della sfida due giocatori della formazione ospite, il portoghese Josue, capitano della squadra e il difensore serbo Pankov, sono stati arrestati dalla polizia olandese. Nei pressi dello stadio sono scoppiati degli scontri che, riferisce l’emittente polacca ‘TVP Sport’, sono scoppiati quando la polizia olandese ha deciso di chiudere lo stadio per 10 minuti, presumibilmente per proteggere i giocatori del Legia.
La tensione però è piano piano cresciuta a la situazione è precipitata, con le forze dell’ordine che sono intervenute e lo avrebbero fatto addirittura salendo sul pullman della squadra ospite.
Il presidente e proprietario del Legia, Dariusz Mioduski sarebbe stato picchiato e con lui anche alcuni membri dello staff. E ora la situazione è diventata un vero e proprio caso diplomatico con i due governi, quello olandese e quello polacco, che si sono messi in mezzo. Mateusz Morawiecki, Primo Ministro polacco, ha diramato infatti un comunicato stampa pretendendo delle spiegazioni dalla polizia olandese: “Mi aspetto un rapporto molto chiaro dai Paesi Bassi. Dalle testimonianze delle vittime emerge chiaramente che le azioni del sindaco di Alkmaar e in particolare della Polizia Locale possono essere interpretate come caratterizzate da pregiudizi nazionali. Ho ordinato al ministero degli Affari Esteri un’azione diplomatica urgente per verificare gli eventi della notte. I giocatori e i tifosi polacchi devono essere trattati in conformità con la legge. Non c’è alcun motivo per violare la legge“.
Dall’Olanda riferiscono invece come i due calciatori avrebbero aggredito due membri dello staff di Pascal Jansen, tecnico degli olandesi, che hanno poi avuto bisogno di cure mediche. Una situazione delicata dunque, che si fa sempre più calda anche per quelle che sono state le parole del viceministro degli Esteri Pawel Jablonski che su Twitter ha scritto: “A causa di informazioni affidabili e molto inquietanti sulle azioni discriminatorie dei servizi olandesi nei confronti dei cittadini polacchi nella città di Alkmaar, l’ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi è stato convocato per domani. Non c’è autorizzazione del governo polacco a discriminare i nostri cittadini. I responsabili di ciò devono affrontarne le conseguenze. Contiamo sulla collaborazione con le autorità competenti del Regno dei Paesi Bassi in questa materia”.
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