Sono esattamente cinque mesi dalla festa Scudetto del Napoli, allora di Spalletti, contro la Fiorentina dopo il pareggio di Udine. Ora gli azzurri sfidano di nuovo i viola, ma la situazione è radicalmente cambiata
Il Napoli di Rudi Garcia non ha di certo iniziato la stagione nel migliore dei modi. Gli azzurri, campioni d’Italia in carica, si trovano a sei punti attualmente dall’Inter di Simone Inzaghi, ma con una gara in meno disputata.
Uno score che non testimonia alla perfezione quello che è il mood che si sta vivendo a Napoli, soprattutto dopo i grandi festeggiamenti per lo Scudetto dello scorso maggio. Era infatti il 7 maggio quando gli azzurri, dopo la matematica di Udine, gioivano fra i loro tifosi e celebravano una storica vittoria del campionato italiano di Serie A dopo ben 33 anni proprio contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Oggi, anzi domani, a praticamente cinque mesi di distanza, e alla vigilia di un altro Napoli-Fiorentina, le cose sembrano essere radicalmente cambiate, anche in alcuni dettagli che testimoniano tutto quello che sta succedendo a Castel Volturno.
Un rigore, una panchina e un ambiente differente: cosa è cambiato a Napoli
Quella giornata il Napoli vinse per 1-0 grazie al rigore trasformato da Victor Osimhen. Il centravanti nigeriano oggi invece sembra quasi un separato in casa dopo le ultime vicende legate all’account Tik Tok ufficiale del club. Nonostante tutto, il bomber cresciuto nel Lille continua a mettersi completamente a disposizione e sta facendo bene, ma non calcia più i rigori, appaltati al compagno di squadra Piotr Zielinski.
In panchina poi c’è Rudi Garcia, reduce da qualche esperienza non troppo convincente, e costretto a confrontarsi con quello che ormai è diventato un santone a Napoli come Luciano Spalletti. Infine c’è l’ambiente. Nei gironi della scorsa annata gli azzurri schiantavano il Liverpool di Klopp mostrando una mentalità da top club europeo. Un qualcosa che si è visto, ma non completamente, con il Real Madrid di un altro grande ex Carlo Ancelotti.