La classifica della Roma ha portato i Friedkin a riflettere in maniera approfondita su Mourinho, che resta sotto osservazione e nel mirino dell’Arabia Saudita
L’indiscrezione de ‘Il Corriere dello Sport’ ha scosso il mondo Roma questa mattina. Per la verità già da dalla tarda serata di ieri, quando sui social e in rete circolava la prima pagina del quotidiano. “Pronti a cacciarlo”, inteso come i Friedkin intenzionati a esonerare Jose Mourinho in caso di sconfitta a Cagliari. Un fulmine a ciel sereno, con tanto di erede che sarebbe già designato dalla presidenza: l’ex ct della Germania Hansi Flick.
Che la situazione giallorossa non sia delle migliori in classifica fin dall’inizio della stagione è evidente, così come il fatto che la società non sia affatto contenta del rendimento della squadra e di alcuni calciatori in particolare. L’1-4 di ‘Marassi’ col Genoa è stato senza dubbio il punto più basso ed effettivamente quella disfatta qualche dubbio, pensiero, lo ha generato a Trigoria. E nei tifosi. Mourinho è stato bravo a uscirne, almeno per ora, in primis a livello mediatico, ricompattando l’ambiente con una conferenza stampa e centrando la vittoria col Frosinone e poi quella con il Servette. Sei gol fatti e zero subiti, con un Olimpico tutto dalla parte dello Special. La domanda ora è se anche Dan e Ryan Friedkin pensano o meno lo stesso.
La risposta è che a Trigoria i dubbi ci sono ancora e il presidente della Roma sta riflettendo, valutando. Mourinho resta sotto osservazione, legato inevitabilmente ai risultati come tutti gli altri allenatori. In questi minuti il club giallorosso ha smentito ufficialmente sia un possibile esonero che di avere il colpo Flick in canna. Le ultime due vittorie hanno in parte calmato la situazione, più che altro nella piazza. Internamente, invece, resta tutto ‘sub iudice’, la classifica e i numeri lo impongono.
Non a caso i Friedkin da qualche tempo si stanno guardando intorno, si stanno muovendo per capire cosa offre il mercato degli allenatori. Anche perché in ogni caso, ad ora, un rinnovo a Mourinho non verrà offerto. E da ormai diverse settimane la sensazione – più o meno dichiarata – è che questi saranno gli ultimi mesi del tecnico sulla panchina della Roma. Certo, ora la frase dello Special One “io resto qui fino all’ultimo giorno e solo Friedkin può cacciarmi prima” assume un significato diverso.
Mourinho sa di essere sotto la lente d’ingrandimento della sua dirigenza, sa di dover trovare in fretta delle soluzioni per uscire da queste sabbie mobili. L’obiettivo principale della Roma resta la qualificazione in Champions, vitale a livello di immagine, di marketing, sportivo e soprattutto finanziario. Per questo la partita di Cagliari assume un’importanza enorme e può far pendere la bilancia. Certo, i Friedkin sanno che esonerare un allenatore con l’ingaggio di Mourinho – per prendere un altro mister di alto livello – sarebbe molto complicato a livello finanziario. Per questo ogni decisione verrà comunque pesata al milligrammo. D’altro canto, se uno sforzo adesso può portare un introito decisamente superiore tra qualche mese, nessuno si tirerà indietro. Hansi Flick è attualmente libero dopo l’esonero dalla nazionale tedesca, c’è sempre poi quel Conte che in campionato è una garanzia. Ma la lista di mister senza impiego in questo momento è abbastanza nutrita. Nulla verrà lasciato al caso.
Detto questo, quello che possiamo confermare è che l’Arabia Saudita proprio non ne vuole sapere di mollare la presa su Mourinho. Rapporti e relazioni tra il portoghese e gli sceicchi che governano il calcio sono forti, radicati, operativi nel presente e aperti al futuro. Non solo a livello professionale, ma anche umano. E lo stesso Turki Alalshikh, protagonista della sponsorship Riyadh Season-Roma, continuerà a lavorare in quella direzione grazie all’ottimo rapporto con Jose. Che gradisce ed è molto affascinato da un nuovo capitolo arabo. Tanto che già ha confermato: “Prima o poi ci lavorerò”.
Indiscrezioni continuano a tenere caldissima la pista per una nuova grande offerta dopo la fine dell’avventura con la Roma. I sauditi non rinunceranno a portare Mourinho nel loro campionato e le possibilità non sono così basse. Ruolo tecnico e manageriale sì, ma pure una sorta di ambassador. Sarebbe un colpo mediatico ancora più grande dei vari Ronaldo e Neymar. In Arabia lo sanno perfettamente.
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