Gli ultimi minuti vissuti in apnea da Sarri a sbirciare e la squadra che va negli spogliatoi e poi torna fuori chiamata dalla Nord
La Lazio vince una partita pesantissima contro una diretta concorrente come l’Atalanta. Una partita stranissima, con il primo tempo migliore della stagione e un secondo tempo di apnea quasi totale i biancocelesti vengono a capo con l’ennesimo gol di un Matias Vecino sempre più decisivo. Lo è stato col Torino, col Celtic e anche oggi.
Un finale convulso in cui è stato espulso anche Maurizio Sarri, ma il tecnico si è rifiutato di andarsene giù negli spogliatoi ed è rimasto in cima agli scalini nascondendosi dietro i cartelloni. Tanta era l’ansia per un match che sembrava in discesa, poi è tornato tremendamente in salita prima del panorama targato Castellanos-Vecino. Hanno provato a redarguirlo, lui è rimasto lì a sbirciare imperterrito, irrequieto. Poi al fischio finale di Orsato si è lasciato andare all’esultanza, il suo consueto pugno. E è scattata la festa all’Olimpico, con la squadra che dopo il solito giro di campo festante è tornata negli spogliatoi. Ma nel frattempo la Curva Nord richiamava i calciatori per abbracciarli prima della sosta. Solo Zaccagni, Rovella e Romagnoli se ne sono accorti, così sono rimasti sul campo aspettando che i compagni tornassero fuori. Così è stato dopo qualche minuto di attesa, completando la domenica di festa e di speranza in una nuova stagione.