Il caso scommesse sta travolgendo il calcio italiano. Nel mentre, l’Italia di Luciano Spalletti è al lavoro per due sfide fondamentali in vista di Euro2024: le ultimissime notizie
Il calcio italiano è finito, di nuovo, nel vortice delle scommesse. Un’inchiesta ancora in fase embrionale che però sta avendo un eco mediatico clamoroso vista la mediazione di Fabrizio Corona.
L’ex paparazzo e noto personaggio dello show business sta infatti facendo nomi su nomi in un turbinio di teaser, rivelazioni e stories Instagram con cliffhanger che hanno portato, nella serata di ieri, addirittura la Polizia a Coverciano per ascoltare Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Due giocatori protagonisti dell’Italia di Luciano Spalletti che cerca di qualificarsi, da campione in carica, al prossimo europeo e che si trova davanti due sfide fondamentali in quest’ottica: Malta e Inghilterra. 180 minuti decisivi per gli azzurri con il tecnico di Certaldo che deve tenere la barra dritta come affermato anche in conferenza stampa qualche minuto fa: “E’ stata una notte difficile, come gruppo siamo molto vicini a loro (Tonali e Zaniolo, ndr) e continueremo a farlo. E’ giusto aiutarli per gli eventi accaduti, come è stata giusta e corretta la decisione di rimandarli a casa”.
Italia, Spalletti chiamato a gestire una situazione scomoda
Una situazione decisamente scomoda questa per Luciano Spalletti considerando anche che, nei prossimi giorni, potrebbero spuntare nuovi nomi.
L’allenatore, che nella scorsa stagione ha vinto lo scudetto con il Napoli, è un esperto delle situazioni di crisi, ma questa è una novità per tutti ed è giusto, sempre tornando alla conferenza stampa pre Malta, avere anche un certo rigore nelle parole senza passare a conclusioni affrettate: “A prescindere, non era il caso di fargli giocare una partita dopo uno shock del genere. E’ una decisione giusta a prescindere da chi l’abbia presa. La giustizia deve fare il suo corso, se saranno state commesse delle irregolarità bisognerà pagare, funziona così. Dobbiamo cercare di parlare ai giovani di un certo tipo di insidie, concordo con il ministro Abodi”.