Caso scommesse, dalla rivelazione di Corona al blitz della Procura: cosa è successo

Nelle ultime 48 ore il calcio italiano è stato catapultato in un nuovo vortice: prima l’autodenuncia di Fagioli, poi il terremoto Corona e l’indagine su Tonali e Zaniolo

Sono stati due giorni a dir poco frenetici per il calcio italiano. La vicenda dei giocatori coinvolti nelle scommesse era stata anticipata alcuni mesi fa dall’ex paparazzo dei vip Fabrizio Corona. Il caso è poi definitivamente esploso quando Nicolò Fagioli, proprio il giocatore chiamato in causa dalle indiscrezioni rivelate tempo fa, ha deciso di autodenunciarsi.

Tonali e Zaniolo
Tonali e Zaniolo (Ansafoto) – calciomercato.it

Il centrocampista della Juventus è finito così subito nell’occhio del ciclone e in esclusiva su Tv Play lo stesso Corona è intervenuto scoperchiando quello che ad ora si sta rivelando un potenziale vaso di Pandora: “Cinque mesi fa ho detto che Fagioli era inguaiato perché scommetteva da tantissimo tempo. La Juventus non ha denunciato sapendo che il giocatore era ludopatico e scommetteva da un anno intero. Ma Fagioli non è l’unico che lo fa in Serie A o che è ancora in attività”. Il giorno seguente, così, su ‘Dillinger’ (il sito diretto dallo stesso Corona) sono comparsi i nomi di altri due giocatori: Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Secondo quanto ha raccontato il noto ex paparazzo lo stesso ex Roma “scommetteva sulla propria squadra mentre era in panchina e mentre giocava”.

Così si è poi subito messa in moto la macchina delle forze dell’ordine, costrette in qualche modo ad agire in maniera repentina dopo la fuga di notizie relativa all’identità di questi calciatori. Le scommesse sarebbero avvenute tra l’altro anche su piattaforme illegali e non autorizzate. Ieri Corona, visto anche quanto dichiarato a Tv Play poche ore prima, è stato ascoltato dalla Questura come persona informata sui fatti e potenzialmente in possesso di fascicoli fondamentali per le indagini.

Scommesse, Tonali e Zaniolo ascoltati dalla Procura. Cosa rischiano insieme a Fagioli

Nel frattempo la Procura di Torino ha aperto un fascicolo e infatti nel pomeriggio di ieri ha notificato l’avviso di garanzia e gli atti di indagine a Tonali e Zaniolo. Gli stessi due calciatori azzurri sono stati ascoltati dalle forze dell’ordine direttamente a Coverciano ed entrambi hanno consegnato telefoni e tablet così come aveva fatto spontaneamente anche Nicolò Fagioli (che comunque ha negato di aver scommesso su partite della Juventus). Il centrocampista del Newcastle e l’attaccante dell’Aston Villa hanno poi lasciato il ritiro della Nazionale, ritenuti non in condizione di affrontare gli impegni di campo.

nicolò fagioli
Nicolò Fagioli (LaPresse) – calciomercato.it

Ma i fascicoli e le chat in possesso degli inquirenti, secondo nuove indiscrezioni e altre dichiarazioni di Fabrizio Corona, coinvolgono molti altri calciatori in Serie A e non solo. Secondo ‘La Repubblica’, sarebbero almeno una decina compreso un altro giocatore della Juventus. Adesso vanno valutati gli effetti a livello penale, che non dovrebbero andare oltre la multa ma per cui ci vorrà tempo, e soprattutto sportivo. L’avvocato Enrico Lubrano a Tv Play ha confermato che i calciatori che hanno scommesso su eventi sotto l’egida di Uefa, Figc e Fifa rischiano almeno tre anni di squalifica. Ovviamente resta ancora tutto da provare, ma la sensazione è che queste 48 ore convulse siano solo l’inizio.

Da valutare eventualmente anche la posizione della Juventus (così come degli altri club per i rispettivi tesserati) rispetto alla questione Fagioli, visto che secondo Corona la società era a conoscenza dei fatti. “Potrebbe rispondere della condotta del proprio tesserato per responsabilità oggettiva, con una sanzione però limitata all’ammenda. L’unica possibilità di rischio per la società è una situazione accertata di omessa denuncia a carico del legale rappresentante. Allora rischierebbe una responsabilità diretta con l’omessa denuncia che porterebbe a penalizzazioni e sanzioni più gravi. Un caso estremamente remoto, ma in questo momento consideriamo tutte le ipotesi”, ha spiegato Lubrano.

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