De Laurentiis vuole il canale della Lega; Juve, Milan ed Inter ancora indecise. L’incognita dei debiti sulle altre società per accettare Dazn e Sky
Dove vedremo le partite della Serie A nel prossimo triennio? Per il 2024-25 a seguire non solo mancano le certezze su chi trasmetterà le gare. Anzi. Siamo in un bivio storico per il nostro football. Da un lato c’è la possibilità di portare la Serie A in un contesto internazionale che spazia da Dazn ed arriva a Paramount. Dall’altro ci sono almeno 450 milioni in meno: sporchi e subito per salvare alcune società che affogano nei debiti ma che renderebbero il movimento più povero nel medio periodo.
Quello che è emerso ieri dall’assemblea di Lega è uno scenario ben preciso. Da un lato ci sono Napoli, Fiorentina e Salernitana che vorrebbero traghettare il calcio italiano in una realtà diversa. Quella dove esiste un canale della Lega che produce, come 380 film, le 380 partite di un campionato. Un canale che le distribuisce alle piattaforme che soddisfano i requisiti tecnici e di banda richiesti. Un canale che fa sostenere ai broadcaster che trasmetteranno le partite solo i costi di banda ma che renda alla Lega il 90-95% dei ricavi pubblicitari.
Capofila di questa ipotesi da ormai tanti mesi è il presidente De Laurentiis. Il patron azzurro sostiene da tempo in assemblea l’importanza della diffusione delle gare su piattaforme come Netflix, Amazon e Paramount: da un lato la profondità della potenziale raccolta pubblicitaria, dall’altro la diffusione globale del prodotto sono due ‘main motivations’ che consentono di capire la portata della rivoluzione che vorrebbero attuale De Laurentiis, Barone e Iervolino. Inoltre, ci sarebbe la possibilità di aprire a nuovi broadcaster: quelli che sul web sono seguiti dai più giovani, per tornare ad espandere i numeri di diffusione di un calcio, quello italiano, in costante contrazione come dimostrano i dati di ascolto delle partite di questa prima parte di stagione.
Qual è il punctum dolens? I soldi non arriverebbero più dalla cessione del diritto, ma dalla raccolta pubblicitaria. Inoltre, se oggi il Napoli ed altri club si autoproducono le gare, le altre che ancora hanno lasciato a Sky la produzione della partita dovrebbero attrezzarsi per innestarsi nel solco del canale della Lega, facendo degli investimenti. Il che significa spendere in tecnologie ed attendere gli introiti che non arriverebbero subito, ma che darebbero frutti importanti anche guardando ai primi studi di settore già effettuati.
Debiti e necessità : come le grandi possono cambiare tutto
Dall’altro lato ci sono le società che sopravvivono solo grazie alle immissioni di liquidità che arrivano da Dazn e Sky. Quelle indebitate e tanto che non possono fare altro che sperare in assegni che consentono di pagare le spese correnti, senza pensare a crescere e programmare. Da Dazn e Sky sono arrivate offerte vicine ai 900 milioni di euro, come è noto.
Questo cosa vuol dire? 150 milioni in meno a stagione rispetto a quelli attesi. Ovvero, quasi mezzo miliardo in tre anni. Quasi una svendita per società costrette ad esser prese dalla gola perché erose dai debiti. Ed ecco il motivo per il quale la sensazione che si possano affidare i diritti agli offerenti Dazn-Sky è concreta: la votazione decisiva quella di lunedì prossimo potrebbe vedere 14 società su 20 optare per questa soluzione e raggiungere la maggioranza qualificata che serve per l’approvazione.
Tutto potrebbe cambiare se le tre big storiche: Milan, Juve ed Inter decidessero di far virare il loro voto verso il canale della Lega. Ci sarebbe uno spostamento politico prima ancora che numerico che potrebbe esser determinante. Le tre grandi del nord sono in bilico. Non hanno ancora espresso la preferenza, stanno riflettendo e valutando. Ovviamente, anche guardando alla loro posizione finanziaria. Saranno ore decisive per maturare una posizione che possa cambiare il destino, finalmente in meglio, del calcio italiano.