Antonio Conte rifiuta il Napoli: nei giorni scorsi la decisione del tecnico salentino dopo il colloquio con Aurelio De Laurentiis
Fabrizio Ravanelli spiega la decisione di Antonio Conte: l’ex attaccante bianconero e compagno di squadra del tecnico salentino in bianconero, prova a motivare la scelta di Conte.
Intervenuto ai microfoni di TvPlay, l’ex attaccante bianconero Fabrizio Ravanelli ha fatto il punto su alcuni temi caldi del calcio italiano, dal caso scommesse all’infortunio di Victor Osimhen, soffermandosi in particolar modo sul mondo Juventus e su Antonio Conte. Proprio quest’ultimo nei giorni scorsi ha rifiutato la proposta del Napoli dopo un colloquio con il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis.
“Gli sarebbe piaciuto prendere una squadra dall’inizio e in questo momento si sentiva ancora di voler stare a casa con la famiglia” ha spiegato Ravanelli, motivando così “la scelta di rifiutare il Napoli”. Questo perché Conte ama mettere “anima e corpo in quello che fa” e lo ha dimostrato “anche quando ha lavorato con la Nazionale”, quando “ha sempre valorizzato calciatori un po’ sottovalutati. Lui dentro di sé è juventino, poi il lavoro è lavoro, ma la fede resta quella”.
Ravanelli a TvPlay: caso scommesse e Osimhen
Impossibile non commentare le ultime vicende relative al caso scommesse: “Dovremo essere bravi a ripartire – sottolinea l’ex centravanti di Juventus e Perugia – Aiutando questi ragazzi a risolvere questi problemi, se saranno accertati”.
Ravanelli si mette nei panni dei giocatori travolti dallo scandalo e pensa “che staranno parecchio soffrendo e vista la loro giovane età ritengo che non sapessero nemmeno della gravità della situazione”. Secondo Ravanelli “è giusto che non si possa scommettere sul calcio, non è una privazione fondamentale e deve essere rispettata fino in fondo”.
Sull’infortunio di Osimhen, Ravanelli non ha dubbi: “È veramente pesante quando viene a mancare un giocatore”, questo perché “il Napoli affronterà partite molto importanti, sia in campionato che in Champions League”.
E nel corso del suo intervento, l’ex centravanti ha parlato anche del talento di Matias Soulé, giocatore della Juventus ora in prestito al Frosinone: “Mi ricorda Dybala per come tocca la palla” sottolinea Ravanelli, chiarendo “che Paulo ora è più forte e decisivo, ha anche più esperienza ed è un fuoriclasse, ma Soulè può ricalcare le sue orme”.