Scommesse, la Procura indaga: rete di possibili partite truccate

La Procura di Torino indaga sulla vicenda scommesse e pensa a una possibile rete di frode sportiva addirittura con partite “truccate”

Continuano le indagini della Procura nell’ambito della vicenda scommesse. L’autodenuncia di Nicolò Fagioli e gli annunci di Fabrizio Corona hanno definitivamente alzato il velo su quanto succede o potrebbe succedere nel mondo del ‘betting’ illegale, applicato anche al mondo calcistico. Zaniolo e Tonali sono gli altri due indagati al momento ed entrambi dovrebbero essere ascoltati nei prossimi giorni a Torino dalla Procura della Repubblica.

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Tribunale Torino (Ansafoto) – calciomercato.it

Nel frattempo si attendono anche le decisioni della Procura Figc sulla squalifica di Fagioli che potrebbe essere di 8 mesi. Ma la questione è ben più grande dei tre calciatori già noti o di quelli che a breve potrebbero essere rivelati. Come racconta l’edizione odierna de ‘La Repubblica’, ci sarebbe un mondo oltre a quanto è già emerso pubblicamente: le indagini della Procura della Repubblica avrebbero infatti portato al sospetto che dietro alle puntate sui siti illegali ci siano delle partite “truccate” tramite ‘accordi tra calciatori sui cartellini da prendere’. Un movimento di ammonizioni “sospette” con pronostici azzeccati e puntate spropositate con vincite facili per ripianare le scommesse perse, come racconta il quotidiano. Nessun riferimento ad alcuno, tra i nomi usciti e quelli che potrebbero uscire prossimamente, ma una pista d’indagine che si sta battendo a prescindere. Si aprirebbe a questo punto a una rete di frode sportiva su cui starebbero indagando a Torino, che continua a incrociare dati e risultati mentre si analizzano anche i dispositivi sequestrati ai calciatori a Coverciano.

Scommesse, la Procura ipotizza una rete di tesserati frode sportiva con partite “truccate”

In ogni caso gli accertamenti si starebbero allargando anche a chi ha ricevuto un “invito” a iscriversi alle piattaforme di gioco clandestine. E quindi – spiega il quotidiano romano – una rete di tesserati, non solo calciatori (per intenderci, anche dirigenti o addirittura arbitri).

Intanto i legali di Fagioli stanno definendo l’accordo con la Procura Figc per il patteggiamento: 8 mesi di squalifica e altri 5 di pene accessorie, come mettersi a disposizione di scuole e altre strutture per parlare a bambini e non solo dei rischi del gioco. Una traccia che potrebbe poi essere applicata anche per gli altri, Tonali in primis visto che Zaniolo continua a ribadire di non aver mai scommesso sul calcio. Mentre le analisi sul suo telefono sembrano confermare che Fagioli non ha mai puntato sulla Juventus.

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