Le parole dell’ex allenatore di Juventus e Inter Antonio Conte, ospite del programma ‘Belve’
In una lunga intervista Antonio Conte si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni riguardanti il suo passato, ripercorrendo sia quello da calciatore che quello da allenatore.
Ospite della trasmissione di Francesca Fagnani, il tecnico pugliese ha parlato di tanti temi che hanno caratterizzato la sua carriera. Dall’etichetta di ‘vincente’, che l’allenatore si porta dietro sin dai tempi in cui era in mezzo al campo, alle liti vissute durante le sue esperienze in panchina. L’ex Juventus e Inter ha dichiarato: “Se dovessi dare un voto alla mia carriera direi 8 da calciatore, 8.5 da allenatore. L’etichetta di ‘vincente’ non mi pesa. Quando perdo sto male fisicamente, divento solitario e voglio capire il perché”. Incalzato poi dalla conduttrice sul proprio futuro, l’allenatore ha così risposto: “Non sono sazio, voglio trovare un club per scrivere di nuovo la storia, magari anche in Europa. Ho un sogno ma me lo tengo per me, i matrimoni si fanno sempre in due, per andare o per tornare in una squadra”.
Conte sul suo passato da calciatore
Nella lunga intervista l’allenatore si è soffermato molto su alcuni situazioni avvenute fuori dal campo che lo hanno visto protagonista, come la discussione accesa con Josè Mourinho ai tempi del Chelsea.
“Ho grande rispetto per Mourinho perché è un vincente. Ci siamo detti quello che pensavamo, apprezzo chi mi dice le cose in faccia“. E la conduttrice, che ha insistito molto sul lato emotivo di Conte, ha menzionato anche uno degli ultimi episodi che lo hanno visto protagonista, il diverbio allo Juventus Stadium con Andrea Agnelli, quando il tecnico sedeva sulla panchina dell’Inter: “Non mi sono pentito del mio gesto, gli ho fatto il dito medio perchè c’era stata mancanza di rispetto nei miei confronti.” Tuttavia, nonostante la tensione e i litigi più recenti, il 54enne sembra non aver dimenticato il legame con la Vecchia Signora: “Tra i miei addii da allenatore quello alla Juventus è quello di cui mi sono pentito di più”.